Genova. Riqualificazione dell’ex mercato di corso Sardegna, restyling di via Cornigliano, waterfront Levante, piscina Mameli a Voltri, parcheggio interrato a San Martino, porticciolo di Voltri e scolmatore del Bisagno e del Fereggiano: sono alcuni dei cantieri genovesi che avevano subito una battuta d’arresto a causa dell’emergenza Coronavirus ma che sono ripartiti in tempo per la fase 2. L’assessore ai lavori pubblici Pietro Piciocchi ha fatto il punto durante una commissione consiliare dedicata al tema. I cantieri seguiti dalla stazione appaltante del Comune sono oggi 166. Oltre alla questione sicurezza e fornitura di materiali, in questi giorni, gli uffici comunali stanno trattando con le associazioni di categoria degli edili per ridefinire i costi delle varie opere. “Si tratta di un tema molto delicato perché è ovvio che le spese siano aumentate”, osserva Piciocchi.
Per quanto riguarda i cantieri stoppati dalle norme anti-Covid da citare quello della riqualificazione dell’ex caserma Gavoglio, al Lagaccio, ripartito il 20 aprile e quella dell’ex mercato di Corso Sardegna. “Fermo un mese ma le demolizioni erano state effettuate con un mese di anticipo quindi al momento la fine lavori è confermata a ottobre 2021”, dice l’assessore comunale ai Lavori pubblici.
Sospensione di una decina di giorni anche per i lavori di trasformazione di via Cornigliano, pausa più lunga per la ristrutturazione della Piscina Maneli di Voltri. E poi ancora la partita del Waterfront Levante. “Abbiamo consegnato la settimana scorsa i cantieri legati alla demolizione del portale e della palazzina uffici Fiera – continua Piciocchi – gli interventi di scavo del canale hanno avuto un’interruzione di circa un mese, contiamo di concluderli a fine giugno con non più di un mese e mezzo di ritardo”. Ripartito anche il cantiere del parcheggio sotterraneo dell’ospedale San Martino. “Si era dovuto fermare perché la ditta non era in possesso del codice Ateco, ma oggi il problema è risolto”.
Piciocchi spiega che, mentre sono proseguiti anche nella fase 1 gli interventi legati alla prevenzione del dissesto idrogeologico e alla messa in sicurezza del territorio, ci sono invece state delle battute d’arresto per i cantieri di edilizia scolastica. “Un peccato perché il fatto che le scuole fossero chiuse avrebbe potuto permettere una maggiore facilità nello svolgimento dei lavori, abbiamo portato avanti, nelle scuole, i lavori su impiantistica e riscaldamento”, conclude.