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Turismo e la stagione che non ci sarà: triplicati i numeri di chi rinuncia alle vacanze

I dati arrivano da una ricerca Ipsos: il 36% degli italiani non andrà in vacanza

vacanze

Genova. La primavera è ormai inoltrata e l’estate si avvicina rapidamente, ma i piani di vacanza per gli italiani sono fermi al palo, anzi: viste le condizioni uno su tre non farà vacanze estive, senza recuperarle in autunno, un dato triplicato in poche settimane.

A dirlo Future4Turism, la ricerca previsionale di Ipsos sulle intenzioni di vacanza degli Italiani, monitora periodicamente i piani di viaggio dei connazionali e, in questo periodo particolare, verifica i cambiamenti nei programmi stessi considerando l’evolversi del contagio da coronavirus e le relative direttive che provengono dal Governo e dagli Enti Locali in termini di riaperture e possibilità di effettuare spostamenti.

I programmi di viaggio degli Italiani per il periodo primaverile, vale a dire i mesi di aprile-maggio-giugno, avevano già registrato un forte ridimensionamento dopo l’emanazione del decreto Io Resto a Casa di metà marzo. Nei primi 10 giorni di aprile tale ridimensionamento si è intensificato ulteriormente: da fine febbraio ad oggi si sono dimezzati i propensi alle vacanze primaverili (da 65% a 36%) e sono addirittura triplicati coloro che non realizzeranno alcun tipo di vacanza (da 12% a 36%). Inoltre, il 16% degli italiani si è già trovato nella condizione di dover disdire una prenotazione che aveva effettuato nei mesi scorsi.

È evidente però che ormai l’interesse volge all’estate. Nella scorsa settimana, ad esempio, è stata data dal Governo e dalla Regioni la possibilità di iniziare a lavorare sugli arenili per prepararli all’arrivo dei turisti. Come si pongono gli italiani rispetto alle vacanze estive in questo momento di incertezza? Le previsioni sono purtroppo all’insegna di una diminuzione dei vacanzieri.

A febbraio il dato previsionale era in linea con quello dello stesso periodo dello scorso anno (riferito all’estate 2019), anzi addirittura migliorativo considerando una diminuzione di coloro che non avrebbero effettuato le vacanze (dal 16% al 10%) e un aumento degli indecisi/possibilisti.

Ad aprile coloro che sono certi di fare vacanze in estate sono scesi al 41% (-14% rispetto a febbraio). Crescono inoltre i non vacanzieri (22%) ma rimane fortunatamente ancora importante la quota degli indecisi (37%). Sarà dunque importante fornire a breve indicazioni chiare su cosa “sarà permesso fare” per tentare di convertire gli indecisi in vacanzieri convinti e dare ossigeno alle prenotazioni.

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