Sestri Levante. La città “dei due mari” gioca d’anticipo in vista di quella che sarà la stagione estiva più complicata di sempre. Sestri Levante, che rispetto ad altre località balneari liguri, dispone di litorali ampi e molti spazi gratuiti, sta pensando a come gestire, grazie all’uso della tecnologia, la questione sicurezza e distanziamento sociale nelle spiagge libere.
Perché se negli stabilimenti, con ingressi a pagamento e contingentati, sarà semplice (si fa per dire, se non si tiene conto della difficile tenuta economica delle imprese) regolare il numero degli accessi e la posizione delle persone, altro discorso è per le spiagge libere, dalla celebre Baia del silenzio, alla più spaziosa Baia delle Favole fino agli spazi di punta Sant’Anna e alla spiaggia di Riva Trigoso.
È alla fase di organizzazione un servizio pubblico per gestire l’affollamento sulle spiagge libere di Sestri Levante e che prevede una segmentazione dei 50.000 mq di spiaggia libera del Comune e il controllo del numero di accessi, sia con la presenza di steward che con sistemi di monitoraggio tramite APP a cui si aggiungerà un call center per informazioni e orientare il cittadino e il turista e capire in quale dei 12 segmenti di spiagge libere ci sia posto.
L’obbiettivo è di permettere l’accesso – con un po’ di rotazione – alle spiagge libere ad almeno 6000 persone tra Riva e Sestri. La App è già praticamente pronta, di fatto gli uffici informatici del Comune ne stanno modificando ad hoc una esistente.
“È indubbiamente un progetto complesso ma che potrà dare segnale forte alla città – dice la sindaca Valentina Ghio – per dare il messaggio che Sestri Levante è una città pronta a una ripartenza attiva e consapevole, con attenzione alla sicurezza delle persone ma aperta al futuro”.
Per supportare il turismo il Comune ha avviato anche un progetto di ampliamento temporaneo della concessione del suolo pubblico – per la sola estate 2020 – un supporto concreto alle attività di bar e ristoranti fortemente penalizzati dalle restrizioni della fase 2. “Il progetto – continua Ghio – nasce dalla consapevolezza che l’impatto della pandemia Covid-19 sulle economie locali sarà più devastante nei territori ad alta vocazione turistica e che per questa ragione sia necessario pensare a forme di sostegno alla ripresa economica fuori dai classici schemi e che si intrecceranno con le modalità che il Governo dovrà definire per la riapertura degli esercizi pubblici attraverso forme di distanziamento fisico”.
Da oggi sarà inviato alle associazioni di categoria e pubblicato sul sito del Comune e sui vari canali social un modulo dove gli esercizi di somministrazione potranno presentare la propria manifestazione di interesse a questo progetto. Il modulo dovrà essere inviato entro il 7 maggio. L’obiettivo è consentire agli esercizi di ripartire in sicurezza e con la minore penalizzazione possibile dal 1 giugno.