Genova. Salta l’ipotesi del voto per le elezioni regionali a luglio. A mettere un punto fermo (ma non ancora la parola fine) è il decreto legge approvato dal consiglio dei ministri. Il turno di consultazioni, stabilisce il documento, si terrà “in una domenica compresa tra il 15 settembre e il 15 dicembre”. Allo stesso tempo vengono prorogati i consigli e le giunte regionali in scadenza entro il 2 agosto in modo che “durino in carica 5 anni e 3 mesi e che le elezioni si svolgano nei 60 giorni successivi a tale termine o nella domenica compresa nei sei giorni ulteriori”.
Ipotesi che non piace al presidente ligure Toti, che nei giorni scorsi aveva spinto per il voto in estate a luglio. “Riteniamo imprudente escludere questa finestra, ha detto oggi in conferenza stampa, “anche perché lo scorso anno abbiamo avuto allerte meteo rosse già alla fine di settembre”.
Un’ipotesi, quella delle elezioni a settembre, che il governatore definisce “inimmaginabile: al ministero dell’interno abbiamo proposto un testo che prevedesse anche una finestra a luglio, senza che questo comportasse la certezza, ma a seconda dell’andamento dell’epidemia e dei contagi e in considerazione del fatto che il differimento delle elezioni deve avere motivazioni molto profonde. Molti epidemiologi prevedono in autunno una possibile nuova ondata. Abbiamo chiesto al Parlamento di ripensarci in fase di conversione del decreto: è utile reintrodurre la data di luglio tra quelle possibili”.
In caso di voto a settembre “si voti possibilmente la prima settimana – chiede il governatore ligure – prima che possa manifestarsi da un lato la malattia e dall’altro fenomeni che hanno colpito la nostra regione oltre che il Veneto. Mi auguro che il Governo ne tenga conto lasciando decidere alle Regioni come proseguire senza ingerirsi in modo inappropriato”.
Toti, prima dell’approvazione definitiva del decreto, aveva scritto una lettera insieme ai colleghi Zaia, De Luca ed Emiliano: “Ribadiamo la necessità di garantire agli elettori l’inalienabile diritto ad esprimersi nei tempi più rapidi possibili, compatibilmente con l’andamento della epidemia. Pertanto, ritenendo, per quanto è possibile prevedere oggi, che l’estate sia la stagione più sicura dal punto di vista epidemiologico, ribadiamo ulteriormente la necessità di allargare la finestra di voto, come da noi richiesto, al mese di luglio”.