Genova. L’obiettivo di Tursi resta invariato: affidare entro il 2020 il progetto esecutivo e i lavori per portare la metropolitana da Brignole a piazza Martinez, nel cuore di San Fruttuoso, anticipando così il cronoprogramma inserito nel progetto definitivo che prevede l’avvio del cantiere non prima del 2023. Lo ha ribadito ieri l’assessore alla mobilità Matteo Campora nella commissione regionale dedicata con la partecipazione dei vertici di Rfi e Trenitalia oltre che dei comitati di quartiere agguerriti per quella che vedono come una possibile cementificazione dell’area di Terralba.
Perché? Perché uno dei due grandi ostacoli che dal 2012 ferma la corsa (si fa per dire) per 800 metri scarsi dei binari verso Levante è la “valorizzazione immobiliare” prevista dall’accordo di programma sottoscritto nel 2019 tra Comune e Ferrovie per il prolungamento della linea. Un documento che impegna l’ente pubblico non solo ad acquistare entro due anni le aree tra piazza Giusti e via Tripoli (alcune stime parlano di 22 milioni complessivi), ma anche a modificare nel piano urbanistico la destinazione d’uso della porzione a est del ponte di Terralba. E per quanto l’assessore Campora abbia escluso più volte l’ipotesi di costruire edifici residenziali e centri commerciali, al momento non è affatto chiaro come si intenda mettere a frutto quei terreni.
L’altro grande scoglio che appare difficile aggirare è la presenza delle officine ferroviarie che Trenitalia si impegna a trasferire a Savona entro il 2023 (senza però fornire tempistiche più precise), pur mantenendo in quella zona un presidio dedicato alla manutenzione dei treni. Il progetto definitivo compilato da Rina Consulting e Metropolitana Milanese esclude categoricamente che possano coesistere i binari della metropolitana e i capannoni sul retro di via Giacometti. Ed è per questo che la Regione, nelle richieste di integrazioni al progetto, ha imposto di approfondire ulteriormente “le ragioni che non consentono di prediligere tracciati alternativi”.
Ieri in commissione il Pd ha tirato in ballo una delibera del Comune di Genova nel 2016 che sancisce la possibile coesistenza tra metropolitana e officina ferroviaria. “Chiuderla non genererebbe solo un problema occupazionale (ci lavorano circa 100 persone), ma farebbe perdere alla nostra città l’ultimo impianto di manutenzione ferroviaria dopo la chiusura delle officine di Trasta e di Rivarolo. Una decisione ancora più sconcertante nel momento in cui il Nodo ferroviario diventerà realtà, aumentando la capacità ferroviaria dell’area metropolitana genovese”, spiega il gruppo dem in consiglio. Ma dalle Ferrovie al momento non arrivano aperture e anzi prosegue la trattativa coi sindacati in previsione dello spostamento a Savona.
“In questo modo il Comune di Genova pagherà due volte, la prima con l’acquisto delle aree e la seconda a causa del grave danno urbanistico che verrebbe irrimediabilmente arrecato a San Fruttuoso in termini di cementificazione, vivibilità, traffico, inquinamento e minori servizi – è la posizione del comitato contro la cementificazione di Terralba rappresentato da Sabina Leale -. Non abbiamo alcuna necessità di nuove abitazioni, nuovi uffici e centri commerciali. Chiediamo che la destinazione ad uso pubblico permanga in perpetuo e che vengano destinati ad aree verdi, spazi pubblici, piste ciclabili, percorsi pedonali, aree sport”.
Bene precisare che non si tratta di comitati del no. Anzi, la richiesta più forte è quella di prolungare la metropolitana anche oltre piazza Martinez, visto che l’ulteriore fermata di Terralba (e in prospettiva quella di San Martino) è contemplata dall’accordo di programma del 2019 e pure Pums, ma sparita dal progetto definitivo: “Come cittadini chiediamo che la metropolitana prosegua sin da subito fino a via Tripoli e che ad ogni buon conto l’accordo venga integrato con tali obblighi”. Nei prossimi mesi, da quanto si apprende, l’assessorato alla mobilità di Campora organizzerà incontri pubblici insieme al Municipio Bassa Valbisagno per spiegare ai cittadini cosa succederà a San Fruttuoso in cambio del sospirato arrivo della metropolitana.