Genova. Dopo aver trovato il cadavere della madre morta in casa, in avanzato stato di decomposizione, ha deciso di farlo a pezzi, per poi “conservarlo” in alcuni sacchetti di plastica. A raccontare lei stessa la storia ai poliziotti della Questura è stata una donna di 37 anni Giulia Stanganini.
La mamma, 63 anni, Loredana Stupazzoni, secondo il racconto della figlia si sarebbe suicidata.
Nell’appartamento, che si trova al secondo piano del civico 5 di via Bertuccioni, i poliziotti delle volanti hanno trovato immediata conferma di quanto aveva raccontato la donna: dopo aver visto una mano tranciata in un sacchetto hanno immediatamente chiamato magistrato, medico legale e squadra mobile.
Sul posto anche il dirigente Stefano Signoretti. Le indagini sono in corso per verificare il racconto della giovane donna che ha spiegato di aver trovato la mamma impiccata tre giorni prima nel suo appartamento dove stava trascorrendo da sola la quarantena.
La donna, avrebbe disturbi psichiatrici su cui la squadra mobile sta verificando. Gli investigatori indagano al momento per occultamento di cadavere anche se l”ipotesi di omicidio non può essere esclusa.
Secondo alcuni vicini di casa madre e figlia litigavano spesso quando la 37enne, che vive nel quartiere di San Fruttuoso, andava a trovare la madre e le urla si sentivano fin dalle scale.
Le due non andavano d’accordo secondo quanto appreso. La 37enne, inoltre aveva perso un bambino, morto a novembre a soli 4 anni.
“Le conoscevo di vista – racconta Fabrizio che abita sullo stesso pianerottolo – certo spesso litigavano ma non ci abbiamo fatto troppo caso perché in questo periodo soprattutto siamo tutti nervosi a causa della quarantena. Le voci troppo alte? E’ vero ma ho visto che la figlia portava un apparecchio acustico e ho pensato che forse il fatto che avesse un tono di voce molto alto dipendesse anche da quello”.