Genova. Chissà, sicuramente in un momento storico diverso, oggi, ci sarebbe stata una qualche celebrazione pubblica. L’emergenza pandemica ha forse messo in secondo piano tante cose, tra cui la memoria. Ma oggi, 9 aprile, ricorrono i 50 anni dalla tragedia della London Valour. Alle 14e20 le navi in porto a Genova hanno fatto suonare le loro sirene. Anche Fabrizio De André dedicò una canzone alla catastrofe.
C’era il sole, esattamente come oggi, ma tirava un vento pazzesco. Uno dei più cocenti disastri marittimi avvenuti a Genova. 20 vittime. 38 superstiti. Immagini indelebili negli occhi di chi fu testimone. Il 9 aprile del 1970 la nave – un piccolo mercantile – naufragò durante una tempesta davanti alla spiaggia di punta Vagno, poco oltre la diga del porto. Era stata presa in balia del libeccio qualche chilometro prima e poi, alla deriva, con i motori fuori uso, era stata spinta verso la diga.
I testimoni. Oltre ai superstiti, naturalmente, tanti genovesi, richiamati alla Foce dalla sirena della nave. Il disastro si esaurì tra le 13e30 e le 14e30, quando la nave si infranse contro gli scogli. Una situazione tale, una rapidità tale, che fare qualcosa fu praticamente impossibile: i soccorritori provarono a lanciare funi ai marittimi, dalla scogliera. Pilotine della guardia costiera, gommoni, pescherecci, non potevano – a causa dei marosi – uscire dalla diga per raggiungere la nave inglese.

Solo, a un certo, punto, l’elicottero dei vigili del fuoco – al comando Rinaldo Enrico – riuscì a raggiungere e mettere in salvo, dall’alto, con l’ausilio di un ciambellone d’emergenza, quante più persone possibili. 38, appunto. 13 furono tratte già morte dalle onde. Altre 7 morirono in ospedale.
Quello stesso anno, circa un mese dopo. Genova visse la sua grande, terribile alluvione. Tre anni dopo, il capitano-eroe Rinaldo Enrico, morì in un incidente di elicottero insieme ad altri tre vigili del fuoco. Precipitarono al largo della costa savonese.
Nonostante l’emergenza Covid-19, che non ha permesso la realizzazione degli eventi programmati alla presenza di alcuni dei protagonisti di quella sciagura e delle autorità locali, la Capitaneria di porto di Genova, per celebrare gli eroi e ricordare i naufraghi, oggi commemora il naufragio issando sui pennoni antistanti la sede del porto antico la bandiera della Marina Mercantile britannica. Anche il Comune di Genova, oggi, ha portato le bandiere a mezz’asta, per ricordare il naufragio.