Genova. Sta facendo discutere a Genova un documento deliberato dalla giunta comunale e che propone, come modifica al piano urbanistico comunale, la possibilità di trasformare i locali piano strada in unità abitative.
L’ipotesi ha sollevato accese proteste, in particolare, da parte dell’associazione Ama Maddalena e di altre associazioni del centro storico preoccupate che la misura che sdogana l’abitabilità dei cosiddetti “bassi” possa rivelarsi “un assist alla criminalità organizzata, unico soggetto in grado di ristrutturare i locali piano strada e che già oggi, come dimostrano le recenti confische, utilizza per lo sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione e della clandestinità”. Questo si legge sulla petizione lanciata on line dall’associazione.
La giunta comunale sta sottoponendo la modifica al Puc, in linea con le visioni di Regione Liguria in materia, ai nove municipi genovesi per recepire eventuali osservazioni, anche da parte delle associazioni. Si tratterà di parere consultivo ma non vincolante.
“Gli aggiornamenti del piano ai quali si fa riferimento in delibera sono propositivi e positivi per la città – spiega l’assessore all’Urbanistica del Comune di Genova Simonetta Cenci – resta il fatto che la possibilità di rendere abitabili i locali piano strada dovrà essere verificata caso per caso, rispettando le norme igieniche e sanitarie, l’obbiettivo è migliorare la vivibilità di zone oggi non vissute, in gran parte dei centri storici delle città italiane ed europee tale soluzione ha trovato buon esito”, conclude Cenci.
Ma l’associazione Ama Maddalena non è convinta: “Rendere abitabili magazzini e locali ai piani strada non è un’azione di riqualificazione e rischia di produrre maggior degrado e un pericoloso aumento del carico abitativo che necessiterebbe di maggiori servizi ad esso dedicato quali raccolta rifiuti, lavaggio strade, derattizzazioni, servizi che già oggi nelle attuali condizioni manifestano tutti i loro limiti”. L’associazione chiede alla giunta di ripensare alla modifica e di stralciare la modifica al Puc e di convocare un tavolo con tutti i soggetti attivi in centro storico per trovare soluzioni idonee alla riqualificazione dei bassi.