Genova. “La riapertura delle attività produttive a Genova previste dal 4 maggio prossimo ci preoccupa, in particolare per le ripercussioni sul trasporto pubblico locale. La prevedibile consistente circolazione dei cittadini, le difficoltà che l’azienda Amt dovrà affrontare nel garantire un servizio da svolgere in sicurezza evitando l’affollamento a bordo dei mezzi, assicurando il distanziamento sociale e un’idonea sanificazione delle vetture, sono criticità non semplici da affrontare. Per garantire tutto questo sarebbero necessari quasi il doppio dei mezzi oggi in circolazione a pieno regime, oltre ad una corposa assunzione di conducenti.”,
Spiega in una nota Santo Pugliese, segretario Fit Cisl Liguria: “Consci delle difficoltà a reperire mezzi sul mercato in tempo utile e ad effettuare una rapida selezione di personale bilanciando le risorse economiche a disposizione, ci sono comunque soluzioni che potrebbero risultare utili in questa situazione di emergenza. Occorrerebbe innanzitutto effettuare una revisione della rete che tenga in considerazione la richiesta di mobilità della cittadinanza secondo fasce orarie e zone maggiormente utilizzate dalla collettività, essendo profondamente cambiato il modo di vivere di tutti noi. In questa fase di emergenza sanitaria risulta inoltre fondamentale un piano di sanificazione maggiormente approfondito sui mezzi e sui luoghi di lavoro aziendali, in modo da preservare la salute di viaggiatori e lavoratori. Anche l’utilizzo delle mascherine sui mezzi pubblici riteniamo sia un’importante arma di contrasto alla propagazione del coronavirus. Tutte queste misure andrebbero inserite in un piano che coprisse un arco temporale lungo almeno fino alla primavera 2021, abbracciando un’ipotetica fase 3 con la possibile riapertura delle scuole nel mese di settembre”, conclude.