Intervento

Fase 2 in Liguria, Vesigna (Cgil): “Non è importante cosa e quando, ma come si riapre”

"Non si capisce questa smania di volere rivendicare una presunta via ligure alla ripartenza"

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Genova. “In questa perenne campagna elettorale dove ogni giorno bisogna trovare qualcosa da dire per far parlare di sé, il Presidente Toti ci ripropone la storia di anticipare le scelte del governo sulle riaperture”.

Così Federico Vesigna Segretario Generale Cgil Liguria commenta la volontà della Regione di anticipare la fase 2 “Siamo tutti d’accordo che la priorità è quella di prepararsi per ripartire, ma dai tavoli in Regione non è emersa alcuna proposta. E invece ci sarebbe molto lavoro da fare, a partire dalla mobilità pubblica: sui mezzi pubblici avremo il distanziamento sociale? Ci saranno autobus per tutti?”.

Per Vesigna parlare di riaprire senza discutere di come poter arrivare in sicurezza sul posto di lavoro rischia di essere un inutile e pericoloso esercizio di stile. “Non è facile ripensare gli orari e la vita ai tempi del coronavirus, ed è per questo che la Cgil crede sia più importante discutere di come riaprire piuttosto che del quando e di cosa”,, ice.

“Non dobbiamo fare nessuna gara a chi apre prima, anzi i dati sui contagi e soprattutto quelli sui decessi non ci autorizzano a fare accelerazioni rispetto al quadro nazionale. Quindi non si capisce questa smania di volere rivendicare una presunta via ligure alla ripartenza. Evidentemente questa cosa che quando c’è di mezzo la salute dei cittadini la regia possa e debba essere nazionale al presidente proprio non va a genio”, conclude.

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