Genova. “La Liguria sia capofila tra le Regioni nel sollecitare il Governo affinché inserisca i dispositivi di protezione individuale ‘Made in Italy’ nelle spese mediche detraibili e introduca misure economiche compensative, riconoscendo alle nostre aziende incentivi pari alla differenza tra il prezzo di Stato imposto e il costo standard di produzione, in modo tale da permettere alle imprese di sopravvivere e di non chiudere la loro attività”.
Lo ha dichiarato oggi il vice capogruppo regionale della Lega Paolo Ardenti dopo il caso, portato alla luce nei giorni scorsi da Genova24, delle aziende liguri che pensano di bloccare la produzione di mascherine dopo avere avviato il processo di riconversione, visto che il tetto al prezzo di vendita (0,50 euro) imposto dal commissario Arcuri viene giudicato addirittura inferiore ai costi di fabbrica.
“Una beffa. Perché si tratta di un prezzo del tutto insostenibile per le nostre aziende, che potrebbe anche portare all’approvvigionamento dei Dpi presso altri Paesi come la Cina con la conseguenza che, in Liguria e in Italia, aumenterà il numero dei disoccupati”, attacca il consigliere leghista.
“Pertanto, la decisione del commissario governativo di fissare il prezzo di 0,50 centesimi senza prevedere misure compensative risulta non soltanto dannosa per i nostri piccoli e medi imprenditori, ma appare anche incongruente rispetto alla richiesta dello stesso Governo alle aziende italiane di fare uno sforzo e riconvertire la produzione per coprire il fabbisogno di Dpi”, conclude Ardenti.