Genova. L’agenzia italiana del farmaco, con determina del 17 marzo scorso, ha esteso le indicazioni di alcuni farmaci utilizzati per il trattamento di malattie infiammatorie e delle infezioni virali (clorochina, idrossiclorochina, lopinavir/ritonavir, danuravir/cobicistat, radunavir, ritonavir) al trattamento del Covid 19, anche in ambito domiciliare.
Alisa, che recepisce le indicazioni di Aifa, ha individuato un percorso per ottemperare alle disposizioni contenute nella determina, assicurandone l’accesso attraverso la possibilità di estendere la prescrizione ai medici di medicina generale.
L’erogazione di questi farmaci sarà possibile attraverso un duplice canale: le farmacie ospedaliere e le farmacie private che, grazie alla capillare presenza sul territorio, garantiscono un facile accesso alle cure.
Il canale di distribuzione individuato è quello della Distribuzione per conto (DPC) che verrà fatta senza oneri aggiuntivi: “L’attivazione del tavolo di coordinamento ci ha permesso, attraverso regole ben definite, di consentire la prescrizione di questi farmaci anche ai medici di medicina generale con il ricettario regionale – sottolinea la vicepresidente e assessore alla sanità di Regione Liguria Sonia Viale -. Inoltre, la loro distribuzione avverrà non solo nelle farmacie ospedaliere ma anche nelle 590 farmacie territoriali, grazie alla distribuzione per conto dei farmaci salvavita, percorso attivato quasi due anni fa. Si tratta di una decisione dettata dall’urgenza che ci consente di garantire, con la massima tempestività, l’attivazione dei trattamenti domiciliari per la cura del Covid-19″.
L’8 aprile 2020 sono state approvate dal Gruppo di coordinamento le prime due raccomandazioni: la prima contiene le indicazioni per la prescrizione e l’erogazione del medicinale idrossiclorochina a uso domiciliare, la seconda, riguarda invece le indicazioni per la gestione domiciliare di pazienti con sospetta/confermata infezione Covid-19.
Regione Liguria ha provveduto all’approvvigionamento dei farmaci per assicurare alla nostra regione un “polmone” che garantisca il trattamento ai pazienti affetti da Covid-19 con indicazione terapeutica a questo tipo di trattamento, in forma domiciliare.
Per assicurare il trattamento a chi ne può beneficiare in questa situazione di emergenza sanitaria e, al contempo, per gestire la contingente carenza di idrossiclorochina, sono state predisposte confezioni singole che contengono il quantitativo necessario per la terapia. Questa attività è stata realizzata grazie all’accordo con l’ospedale Policlinico San Martino che ha reso possibile la “singolarizzazione delle pastiglie”: lo schema terapeutico prevede infatti la somministrazione a paziente di 16 pastiglie da assumere in una settimana; attraverso il processo di singolarizzazione, altamente tecnologico, viene garantita la tracciabilità di ogni singola compressa, riconducibile a un codice a barre che permette di abbattere il rischio di spreco.
Inoltre, la rete degli infettivologi, con il coordinamento del professor Matteo Bassetti del policlinico San Martino, ha dato piena disponibilità a supportare i medici prescrittori per assicurare la massima qualità e sicurezza delle cure.