Detto fatto

Coronavirus, requisiti in porto a Pra’ 3 milioni di guanti: portati al San Martino

Provenienti dal Golfo del Bengala erano diretti ad aziende italiane: in sostanza quei beni vengono acquistati con decreto urgente dalle pubbliche autorità

Sedi istituzionali e palazzi e piazze simbolo della città

Genova. Sono stati requisiti al terminal Psa di Pra’, nel ponente di Genova, oltre tre milioni di guanti e oltre 64 mila camici chirurgici sterili provenienti dal Golfo del Bengala e diretti a società italiane. La notizia è riportata dall’Ansa.

I funzionari dell’agenzia dell’agenzia delle Dogane hanno individuato tre container dove i dispositivi di protezione individuale erano stivati e ha fermato il carico. Secondo quanto ricostruito, il materiale era apparentemente diretto a una società tedesca ma in realtà era
destinato a società italiane non appartenenti al Servizio sanitario nazionale, visto che per i camici era stata pagata l’Iva.

Il materiale è stato quindi consegnato all’ospedale San Martino di Genova. Per requisizione si intende che in sostanza i beni vengono acquistati con provvedimento urgente dalle pubbliche autorità, dietro corresponsione di un indennizzo.

Per assicurare la disponibilità di alcuni presidi medici difficilmente reperibili il governo ha previsto la possibilità di requisizioni temporanee o definitive: è l’articolo 6 del decreto Cura Italia a metterlo nero su bianco. Inoltre, il commissario straordinario per l’emergenza Covid-19 Domenico Arcuri ha emanato un’ordinanza (la numero 1 del 20 marzo 2020) che nomina l’Agenzia delle Dogane come soggetto attuatore al fine di procedere alle requisizioni dei beni mobili per esigenze sanitarie.

Più informazioni

Per favore, disabilita AdBlock per continuare a leggere.

Genova24 è un quotidiano online gratuito che non riceve finanziamenti pubblici: l’unica fonte di sostegno del nostro lavoro è rappresentata dalle inserzioni pubblicitarie, che ci permettono di esistere e di coprire i costi di gestione e del personale.
Per visualizzare i nostri contenuti, scritti e prodotti da giornalisti a tempo pieno, non chiediamo e non chiederemo mai un pagamento: in cambio, però, vi preghiamo di accettare la presenza dei banner, per consentire a Genova24 di restare un giornale gratuito.