Genova. Una tariffa massima di 10 euro per la consegna della spesa a domicilio, a patto che il trasporto avvenga all’interno dello stesso municipio genovese. Lo prevede l’ordinanza emessa ieri da Regione Liguria che sostituisce il decreto varato dal presidente Toti a Pasquetta e fissa nuove regole per la gestione dell’emergenza coronavirus.
Il servizio di consegna, specifica il documento, “comprende il ricevimento dei beni presso il distributore/venditore, il carico e il trasporto sulla vettura e il recapito dei beni in prossimità dell’accesso pedonale/carraio del domicilio del richiedente”. Potrà essere svolto da taxi ma anche auto a noleggio con conducente.
Il massimo tariffario sarà di 10 euro per i servizi effettuati all’interno dello stesso Comune. A Genova, invece, vista la maggiore estensione territoriale valgono i confini del municipio. Ad esempio, chi abita a Sturla può farsi portare la spesa da un supermercato di Nervi pagando al massimo 10 euro perché entrambi i quartieri fanno parte del Levante, ma scegliendo un negozio della Foce (che è nel Medio Levante) sarà applicata la tariffa ordinaria.
Per i Comuni che hanno previsto nei rispettivi regolamenti la differenziazione tariffaria tra capoluogo e frazioni la tariffa è pari a 15 euro per singola consegna tra capoluogo e frazione. I sindaci potranno poi disporre tariffe inferiori per i domiciliati all’interno del Comune. L’ordinanza chiarisce che “non sono consentiti ulteriori indennizzi o sovrapprezzi”, per la consegna al domicilio.
Un’altra novità introdotta dal provvedimento – che ha chiarito soprattutto la questione degli orti da coltivare – è che i passeggeri che entrano in Italia attraverso i porti della Liguria “sono tenuti a recarsi presso i propri domicili dichiarati ai fini della quarantena con mezzi privati immediatamente e comunque entro sei ore dallo sbarco“.