Genova. Una raccolta fondi per l’ospedale San Martino che parte da lontano, dalla Lituania.
Il merito è di un legame tra il Golfo Dianese (in particolare San Bartolomeo al Mare) e il dipartimento di linguistica e letteratura italiana dell’Università di Vilnius il cui collegamento principale e il professore Diego Ardoino. Negli anni scorsi, a più riprese, ci sono stati fitti scambi culturali che hanno portato studenti e professori lituani nel dianese e in Liguria, dove hanno approfondito le conoscenze linguistiche, etnografiche e culturali.
Oggi il dipartimento dell’Università di Vilnius ha avviato una raccolta fondi a sostegno dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo e dell’Ospedale Policlinico San Martino di Genova. Contemporaneamente, una parte dei fondi di cui dispone il dipartimento diretta da Ardoino è stata inviata all’Ospedale Santa Corona di Pietra Ligure (Sv).
“La situazione d’emergenza globale – dice Ardoino – ci ha suggerito di pensare a qualcosa di concretamente utile per i nostri cari e per tutti i connazionali che stanno provando un’angoscia che è difficile esprimere a parole e che nessuna melodia intonata dal più bel poggiolo riesce ad alleviare. Per questo abbiamo deciso di donare una quota parte dei modestissimi fondi di cui dispone il nostro dipartimento a un ospedale ligure. Perché la Liguria? Perché ormai da diversi anni proprio in Liguria organizziamo le nostre spedizioni dialettologiche, lì mandiamo molti nostri studenti ad effettuare tirocini formativi, a perfezionare il loro italiano e soprattutto perché in Liguria abbiamo scoperto quel patrimonio di inestimabile valore e umanità rappresentato dalle associazioni per la cultura, le arti, le tradizioni e la difesa dell’ambiente che da Ventimiglia alla Spezia costellano la regione. È proprio lo straordinario capitale umano che queste associazioni raccolgono che ci ha fatto innamorare della Liguria ed è la calda e splendida accoglienza che queste persone hanno dispensato ai nostri studenti che oggi ci impedisce di restare inerti di fronte alla sciagura che sta colpendo proprio chi tra di esse ci è più caro, e cioè quei meravigliosi pensionati che senza posa dedicano il loro tempo e le loro energie al volontariato e dunque agli altri”.