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Coronavirus, braccio di ferro Genova-Roma per i fondi della cassa integrazione in deroga

Traversi a Toti: "Attacchi ingiustificati e faziosi". Nuova ipotesi di ripartizione dopo il taglio da 17 milioni, Berrino: "Meglio di prima ma ancora insufficiente"

soldi

Genova. Scintille tra Governo e Regione dopo il taglio previsto di 17 milioni sulla ripartizione dei fondi per la cassa integrazione in deroga che aveva fatto inviperire il presidente Toti. In giornata la replica del sottosegretario ai trasporti Roberto Traversi (M5s) che aveva definito “ingiustificati e faziosi gli attacchi del governatore della Liguria, in una situazione peraltro drammatica come quello che stiamo attraversando”. Ma in mattinata un parziale dietrofront del ministero del lavoro ha riaperto i margini della trattativa.

“Questa mattina il ministro Catalfo ha provveduto ad inviare alla commissione lavoro una nuova ipotesi di ripartizione dei fondi, diversa da quella a cui nei giorni scorsi mi sono opposto, che riporta la percentuale per la Regione Liguria al 2,48% e fa scendere la propria riserva per le aziende plurilocalizzate a circa 200 milioni di euro – riferisce l’assessore Berrino -.  Ciò fa aumentare di qualche milione di euro il riparto a favore della Liguria. I nostri rilievi sono stati dunque utili a una riformulazione del riparto più equa, certamente positiva per quanto non ancora sufficiente: è stato almeno ripristinato un criterio aderente alla realtà, confidiamo dunque che i prossimi provvedimenti possano venire incontro a tutte le esigenze del nostro territorio”.

Poi la risposta a Traversi: “Suggerisco al sottosegretario di pensare già ora a come fare perché il Governo trovi risorse ulteriori per assicurare la cassa a tutti i lavoratori della sua terra, a tutti quelli che ancora oggi non hanno certezze di averla”.

“La Liguria – prosegue Berrino – non aveva dato alcun parere favorevole al riparto differente da quello della prima tranche che prevedeva per la nostra regione il 2.48% di 3,2 miliardi di euro pari a circa 82 milioni complessivi, pur riconoscendo che per decreto la Lombardia, il Veneto e l’Emilia Romagna erano state chiuse 3 settimane prima del resto d’Italia. In commissione non avevamo neppure concordato che la prededuzione per le aziende plurilocalizzate salisse a 400 milioni di euro rispetto ai 120 inizialmente previsti. Questo ho spiegato ieri in una cordiale telefonata con il ministro Catalfo, che ho ringraziato per l’attenzione che presta alle regioni in questo momento”.

“La cifra totale continua a rimanere insufficiente a soddisfare tutte le richieste anche per le previste 9 settimane del decreto di marzo e pertanto chiedo nuovamente al Ministro un suo impegno per fare inserire nuovi fondi per la cassa in deroga nel futuro decreto. Regione Liguria, mio tramite, ha anche chiesto di poter utilizzare i 16 milioni di euro di residui della cassa degli anni addietro al fine di poter continuare ad ammettere tutte le richieste che l’assessorato giornalmente riceve”, ha concluso Berrno.

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