Genova. Da domani su base volontaria tutti i dipendenti di Ansaldo Energia potranno sottoporsi a un test sierologico per scoprire se sono entrati in contatto con il coronavirus. Lo prevede un accordo firmato oggi tra l’azienda, il medico che si occuperà delle rilevazioni e le rappresentanze sindacali. Si tratta di uno dei primi casi in Liguria (nel Tigullio anche Arinox ha sottoscritto un accordo simile).
Saranno usati test sierologici rapidi in grado di fornire un risultato attendibile nel giro di pochi minuti. Com’è noto si tratta di uno strumento diverso dal tampone, che resta l’unico strumento diagnostico riconosciuto dal sistema sanitario. Prelevando un campione di sangue si riesce però a capire se una persona ha sviluppato gli anticorpi contro il coronavirus, che possono essere di due tipi: le immunoglobuline IgM, che si manifestano durante l’infezione, e le IgG, che si riscontrano quando la malattia è già passata.
In base al protocollo valido in Ansaldo Energia, chi risulterà positivo alle IgM sarà considerato a rischio contagio e verrà inviato all’ospedale San Martino per eseguire il tampone. Il lavoratore dovrà rimanere a casa in quanto caso sospetto (ed eventualmente osservare la quarantena se fosse effettivamente positivo al virus). Invece i dipendenti positivi alle IgG e negativi alle IgM saranno invitati semplicemente a ripetere il test per ulteriore conferma (probabilmente sono già stati contagiati ma hanno superato l’infezione).
I test sierologici potranno essere eseguiti su prenotazione in infermeria, ma durante questa settimana la priorità verrà data ai lavoratori destinati ad attività di cantiere escluse dal lockdown. Gli operatori sanitari saranno forniti di mascherina, visiera, camice monouso e guanti e anche il paziente dovrà indossare una mascherina e sanificare le mani. I dati di screening saranno resi disponibili per finalità statistiche o di ricerca ad Asl o ad altre strutture pubbliche in forma aggregata e anonima.