Critica

Cgil: “Bonus famiglie per materiale informatico, per Regione Liguria un’occasione sprecata”

redazione giovani appunti

Genova. Partirà fra qualche giorno il bando della Regione Liguria per la distribuzione di Fondi Europei diretto alle famiglie per l’acquisto di materiale informatico o di servizi a sostegno della didattica a distanza. Lo stanziamento è di 3,5 milioni di euro, la misura è completamente sovrapponibile a quella messa in campo dal Governo, con due sole differenze.

La Cgil è però critica. “Le risorse messe in campo a livello nazionale sono attribuite alle scuole. A loro spetta il compito di individuare le aree di difficoltà delle famiglie e quelle eventualmente generatesi nel rapporto fra la scuola ed i ragazzi. La Regione, invece, distribuisce i bonus direttamente alle famiglie, spezzando il delicatissimo rapporto che si sta costruendo in questa fase difficile e negando completamente il ruolo centrale delle Istituzioni scolastiche”.

“Nel bando, poi, c’è un evidente squilibrio fra l’entità di contributi destinate ai ragazzi che frequentano la scuola pubblica e quelli che frequentano gli istituti privati – affermano Claudio Croci Segretario Generale Flc Cgil Liguria e Fulvia Veirana Segretaria Cgil Liguria – Entrambe le scelte ci paiono in contraddizione con quanto un’Istituzione pubblica come la Regione dovrebbe fare: favorire il ruolo della scuola a partire da quella pubblica”.

“Ma non è tutto – continua il sindacato – E’ stato pubblicato un bando per favorire l’innovazione delle imprese e sostenere lo smart-working che esclude totalmente le aziende impegnate nella formazione professionale. Così la Regione continua ad ampliare la forbice fra coloro che frequentano scuole con indirizzi diversi e fra scuole pubbliche e private. Anche nell’emergenza studenti di serie A e di serie B”.

“Rivolgiamo un appello alla Giunta: siete ancora in tempo, cambiate la modalità di gestione dei bandi rafforzando le risorse a disposizione delle istituzioni scolastiche che rapidamente sosterranno le famiglie in difficoltà e coinvolgente tutti gli attori che svolgono un ruolo formativo”, conclude la Cgil.

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