Genova. Dopo la bocciatura da parte del municipio Centro Ovest e la “rimandatura” di quello Centro Est, entrambi retti dal centrodestra, e dopo il no secco di tutti i municipi governati dal centrosinistra, anche il municipio Levante, retto dal centrodestra, oggi ha espresso parere contrario alle modifiche del Puc proposte dalla giunta comunale: astensione di 3 consiglieri della Lega e parere negativo di uno dei consiglieri di Fratelli D’Italia. Ieri pomeriggio, invece, era arrivato il parere positivo del municipio Medio Levante, sempre retto dal centrodestra.
La proposta di modifica ha fatto molto discutere intanto per il metodo, le tempistiche e con le quali è stata proposta, ovvero in un periodo in cui a causa dell’emergenza Covid-19 i lavori a Tursi e nei parlamentini sono limitati a spesso complicate videoconferenze. Ma soprattutto nel merito: la giunta vorrebbe ampliare il ventaglio di possibilità per costruire nuovi parcheggi pertinenziali interrati, vorrebbe dare l’ok all’abitabilità dei locali piano strada nei vicoli ed eliminare altri vincoli per esempio sulla realizzazione e ampliamento di piscine private.
Il parere dei municipi era solo consultivo e non vincolante, tuttavia vista la mezza “caporetto” delle idee lanciate dall’assessorato comunale all’Urbanistica, idee abbattute anche da “fuoco amico”, non è escluso che la giunta possa fare un passo indietro e comunque rivedere la revisione. Anzi, è stato lo stesso sindaco Bucci, con un messaggio su Facebook, a riconoscere che saranno apportare alcune migliorie, soprattutto per quanto riguarda la questione “bassi nel centro storico”. Il municipio di Centro Est presieduto dal leghista Carratù, ad esempio, ha votato sì alla delibera ma condizionandolo alla cancellazione della parte sull’abitabilità dei piani strada.
Contro le modifiche del Puc anche le critiche degli ambientalisti di Fridays For Future: “Non sentiamo il bisogno di nuove cementificazioni, è tempo di costruire sul costruito, di riqualificare l’esistente, di non consumare più suolo, come dice Renzo Piano”. Anche Libera e l’associazione Ama Maddalena si sono dette nettamente contrarie alla delibera, in particolare per la questione dei bassi, considerata un “regalo alle mafie”.