Genova. Come in altre occasioni ci ha messo la faccia, il nome e il cognome. Gianfranco Saffioti, noto al mondo dei social come “il meteorologo ignorante”, ha reso aperta la lettera inviata anche ai servizi sociali del Comune di Genova. Lettera in cui, dettagli alla mano, chiede all’amministrazione pubblica come sia possibile che gli uffici lo abbiano lasciato fuori dalla graduatoria per l’assegnazione dei voucher spesa per l’emergenza Coronavirus.
Due figlie, separato, reddito ridotto del 30%, spese aumentate a causa della quarantena tra utenze e computer per le lezioni a distanza delle piccole. Affitto e mutuo per l’auto, ferie forzate e primi giorni di cassa integrazione. Gianfranco spiega che i soldi per arrivare a fine mese non bastano. “Ora vediamo se mi danno una risposta e mi spiegano i criteri per cui hanno scartato me e tanti come me…”.
I criteri, in realtà, sono piuttosto noti. Chi percepisce altre forme di aiuti pubblici (redditi di cittadinanza, naspi, cigo eccetera) finisce in fondo alla graduatoria. Per il resto bisogna avere dimostrato di avere avuto un calo di reddito legato all’emergenza sanitaria. Sono favorite le famiglie numerose e con disabili. Nel caso sopracitato, probabilmente, ad aver pesato negativamente è la cassa integrazione. Che Saffioti, correttamente, ha denunciato nel momento in cui ha presentato la domanda.
Anche alcuni assistenti sociali stanno sottolineando come agli sportelli si siano presentati cittadini che, apparentemente, versavano in acque migliori di altri che sono stati esclusi. In queste ore i numeri di telefono delle varie cooperative e quelli attivati dal Comune stanno cercando di riportare la calma tra molti cittadini rimasti a secco. “Abbiamo dovuto dire di no a una ragazza madre ferma da febbraio perché lavorava in una mensa scolastica” dice un’assistente sociale che preferisce restare anonima.
Anche alla redazione di Genova24 sono arrivate decine di segnalazioni da parte di cittadini furiosi ed esasperati che si sono sentiti, a loro parere ingiustamente, messi in fondo alla graduatoria per i buoni spesa. Lamentano una “scarsa trasparenza”, chiedono che la graduatoria sia resa pubblica – il Comune aveva spiegato che avrebbe trovato il modo di rendere evidenti i motivi della posizione di ogni richiedente – e azzardano che in troppi abbiano dichiarato il falso.
Dal Comune di Genova confermano che la polizia locale si sta occupando di effettuare i controlli. “Al momento non ci sono novità e sarebbe prematuro – dice l’assessore al Bilancio Pietro Piciocchi – quanto alle lamentele le comprendo, ma in molti stanno vivendo un momento difficile, tanti che fino a febbraio lavoravano e non hanno mai avuto alcun supporto ora sono completamente senza reddito, molti di quelli che si lamentano, invece, sono quelli che reddito di cittadinanza, Naspi, pensioni sociali varie. Certo, tutte situazioni difficili. Ma la misura era chiara: prima chi non ha alcun supporto. Poi cercheremo di aiutare più persone possibili”.
Intanto domani, martedì, si completerà la distribuzione tra sportelli e a domicilio dei primi 33 mila voucher da 100 euro. Sono circa 12.500 le domande a cui il Comune ha dato risposta. Altri 2600 buoni potranno essere messi a disposizione grazie alle donazioni sul conto corrente.