Genova. A Genova il Comune ha già distribuito circa il 50% dei voucher spesa del valore di 100 euro per l’emergenza Coronavirus. In corso da ieri sera la consegna ai 3500 cittadini che hanno richiesto i ticket a domicilio mentre da stamani sono attivi i 24 sportelli distribuiti sul territorio genovese. A parte qualche intoppo, le operazioni si sono svolte regolarmente. Tuttavia restano accese le polemiche da parte di molte persone (circa 10mila) rimaste fuori dalla graduatoria. “Stiamo lavorando con il governo e con i privati per avere più fondi – afferma il sindaco Marco Bucci – e contiamo di aumentare il numero degli aventi diritto”.
“Undici sportelli su 24 hanno già esaurito la loro attività – ha spiegato l’assessore al Bilancio del Comune di Genova, Pietro Piciocchi – perché tutti i voucher sono stati consegnati, ne restano aperti 13 e contiamo di completare la distribuzione entro sabato”.
In ognuno degli sportelli erano presenti operatori del sociale e agenti di polizia locale, i quali hanno anche seguito la distribuzione a domicilio. “Le operazioni si sono svolte bene – dice Piciocchi – senza assembramenti, c’è stato solo un problema con alcuni punti chiusi temporaneamente perché qualcuno si era presentato in anticipo”.
Secondo il Comune il fatto che qualcuno si sia presentato prima rispetto all’orario di convocazione ha fatto sì che i voucher, distribuiti anche in base alle fasce orarie, venissero meno per chi si trovava allo sportello nel momento giusto. Questo è accaduto, ad esempio, sia in via Lagustena a San Martino sia a Struppa. Alle 11 del mattino gli sportelli sono stati chiusi in attesa che altri voucher arrivassero dal Matitone.
Il tema veramente caldo però è stata la delusione degli esclusi, oltre 10mila. “Sappiamo che in molti hanno anche protesta in modo molto acceso ed è comprensibile – ha affermato il sindaco Bucci – ma la graduatoria sarà resta pubblica e ognuno potrà controllare, ovviamente nel rispetto della privacy, la propria posizione e da che cosa è stata determinata, in maniera trasparente, abbiamo spiegato che i criteri di selezioni hanno dato più chances alle famiglie con figli, disabili e che non percepiscono altri fondi pubblici”.
C’è anche, però, chi accusa il Comune di non aver evitato che persone che forse non avrebbero avuto diritto al voucher spesa lo abbiano invece ottenuto, magari “barando” sulla domanda on line. “I controlli sono già partiti e andranno avanti – ha chiarito l’assessore Piciocchi – gli uffici stanno lavorando in sinergia con l’Agenzia delle Entrate e a chi ha presentato la dichiarazione invieremo dei questionari per documentare il diritto al buono spesa”.
“Posso assicurare – conclude il sindaco – che chi avrà dichiarato il falso avrà delle sanzioni severe, perché in un momento del genere fare i furbi significa anche mancare di rispetto alle persone che hanno dei reali bisogni”.