Genova. Tutti al mare? No, affatto, e non solo perché il meteo non è un granché. Se da una parte il governo consentirebbe un tuffo in acqua per chi abiti a meno di 200 metri dalla spiaggia – e comunque beati loro – gran parte dei Comuni della provincia di Genova stanno decidendo di prorogare le ordinanze di divieto di accesso alle stesse spiagge.
Così quello di Genova. Il sindaco Marco Bucci aveva già chiarito alla fine della scorsa settimana come le spiagge sarebbero rimaste off limits almeno fino al 4 maggio. E così è. Durante il weekend transenne e nastri bianchi e rossi da corso Italia a Boccadasse, da Voltri a Pegli a Nervi. Pattuglie della municipale e controlli anche sugli operatori balneari a cui, comunque, è concesso di lavorare per la manutenzione e l’allestimento di chioschi e stabilimenti.
Ma anche in provincia la situazione non è diversa. A Bogliasco, Pieve e Camogli, per fare qualche esempio, i litorali e le scogliere restano chiusi. In tutti questi casi, niente discussioni: se le forze dell’ordine vi trovassero in spiaggia, sul bagnasciuga o in acqua scatterebbe la pesante sanzione.
Anche la sindaca di Sestri Levante Valentina Ghio ha scelto di prorogare la chiusura di passeggiate e spiagge: “l’obiettivo è quello di evitare assembramenti, considerati anche i giorni del ponte del 1 maggio che potrebbero indurre a uscite all’aperto, al mare o in campagna e quindi far circolare un numero elevato di persone”, si legge in un post su Facebook.
Luigi Gambino, sindaco di Arenzano, rinvia al 4 la riapertura di parchi, passeggiata, spiagge e moli, oltre che delle aree gioco. Poi una frecciata alla Regione Liguria e all’ordinanza che ha leggermente anticipato il dpcm. “Come ho già detto sono per un ritorno progressivo, e ben programmato, alla normalità, sinceramente mi sarei aspettato che Regione Liguria, in questi giorni, impegnasse le proprie energie per dare indicazioni sull’organizzazione, tra i tanti esempi, del Trasporto Pubblico Locale e delle spiagge libere – afferma – se proprio fuga in avanti doveva essere avrei compreso un maggior coraggio nell’autorizzare la ripresa di attività economiche, invece, a fronte del triste primato raggiunto nell’ultima settimana dalla Liguria, ossia il più alto tasso percentuale di mortalità di tutte le regione italiane in relazione alla popolazione, il nostro Governatore ha deciso, dal mio punto di vista, per un documento poco utile al tessuto economico e commerciale del territorio lanciando, nel contempo, un messaggio molto pericoloso sulla percezione della battaglia al Covid – 19 in quanto lontano dalla realtà inequivocabile dei numeri liguri”.