Settore

Ascom Confocommercio: “Imprese in ginocchio, disponibilità del Comune di Genova”

Blocco della tari e occupazione suolo pubblico gratuita per i dehors per facilitare i bar e ristoranti

saracinesche chiuse per dpcm coronavirus

Genova. La situazione dell’emergenza pandemica sta mettendo in crisi tutto il settore del commercio. Oggi riunione tra Ascom e la giunta Bucci per fare il punto. Pubblichiamo la nota dell’associazione di categoria che racconta com’è andata:

“La situazione delle nostre imprese è sotto gli occhi di tutti .
Abbiamo incontrato gli assessori Picciocchi e Bordilli – dichiara Oscar Cattaneo vice presidente di Confcommercio Genova ed abbiamo evidenziato ancora una volta la situazione delle nostre imprese che sono con l’acqua alla gola .
In particolare abbiamo sottolineato prosegue Cattaneo che non è possibile in questo momento ad esempio pagare la tari per chi non ha usufruito del servizio, come sarà difficilissimo per le nostre imprese riuscire a pagare gli affitti avendo incassato poco o nulla.

Tra l’altro non si hanno ancora certezze sui tempi e modi in cui si potrà riaprire, in quanto siamo tutti consapevoli che è necessario tenere ben presente l’aspetto sanitario.
Alessandro Cavo – presidente Fepag Confcommercio – prosegue rilevando che è stata sottolineata l’esigenza per i nostri pubblici esercizi di essere agevolati nella ripresa dell’attività, in quanto dovranno rispettare regole di distanze e di sicurezza spesso difficilissime nei bar o nei ristoranti genovesi che non hanno grandi dimensioni
Cattaneo – abbiamo percepito grande disponibilità del Comune che ha intenzione di non far pagare la tari per i mesi di chiusura delle attività e comunque di studiare misure che possano andare incontro alle aziende con maggiori difficoltà in quanto chiuse . Per fare questo occorre peròverificare le risorse che lo Stato metterà a disposizione del Comune di Genova.

In particolare l’assessore Bordilli in merito ai canoni di locazione ha dimostrato grande sensibilità e sta studiando la possibilità di andare concretamente incontro alle imprese, predisponendo un bando che possa dare un punteggio maggiore a chi paga un canone di locazione.

Certamente l’incognita riguarda non la disponibilità del Comune a lavorare per aiutare le imprese, ma quanto lo Stato metterà a loro disposizione per farlo .
Per quanto riguarda i pubblici esercizi il Comune consentirà senza spese e con pratiche estremamente agili nuovi dehors, o ampliamento di quelli esistenti – termina Cavo – proprio per dare ai nostri bar e ristoranti la possibilità di lavorare mantenendo le distanze e le precauzioni necessarie”.

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