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“Aprite le reti wi-fi per far studiare i ragazzi a casa”: la solidarietà 2.0 per superare il coronavirus

Condividere un accesso alla rete stabile e "largo" è una nuova forma di aiuto in questo momento

wifi

Genova. Aprire la propria rete wi-fi di casa, per permettere agli studenti del piano del condominio di poter seguire le lezioni on line con una connessione migliore.

Questa l’iniziativa di solidarietà 2.0 che in queste ore si sta allargando in città e che punta ad alleviare i disagi che molti alunni stanno riscontrando in questi giorni durante le sessioni di e-learning, cioè la carenza di banda con scarsa qualità di connessione.

Non tutti, infatti, si possono permettere ad oggi contratti con connessioni a grande trasmissione di dati, soprattutto se si usano gli apparecchi mobili, come cellulari o tablet, dove spesso la quantità di dati necessaria per le ore di lezione supera le modalità di contratti, costringendo ad extra costi o impossibilità ad accedere.

Per questo motivo si chiede a tutti di mettersi a disposizione per condividere l’accesso alla rete con chi ne ha bisogno. Sono diversi i metodi messi in campo e proposti dai vari gruppi territoriali: c’è chi suggerisce di aprire la rete in maniera indeterminata e invece chi propone metodi più mirati, come quello di appendere sulla cassetta della posta condominiale la richiesta di aiuto o l’offerta di rete, in modo da ottenere un aiuto riservato.

A prescindere dal come, va sottolineato come questa iniziativa risponda ad una sempre più pressante “necessità di rete”, che la letteratura filosofica e giuridica mondiale oramai tende a inserirla nell’ambito dei diritti fondamentali dell’uomo.

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