Nuove soluzioni

Racconti in tempo di peste, l’idea di Teatro Pubblico Ligure: ogni giorno alle 12 un racconto su Facebook

L'idea sviluppata con la collaborazione della Compagnia Corrado d'Elia

Sergio Maifredi

Genova. Come in un moderno Decameron, il teatro non si ferma e utilizza la tecnologia per arrivare nelle case della gente, visto che la gente non può andare a teatro. “Racconti in tempo di peste” è un progetto di Sergio Maifredi e Corrado d’Elia prodotto da Teatro Pubblico Ligure e Compagnia Corrado d’Elia. ed è una vera e propria stagione web da seguire collegandosi via Facebook, o sul sito web del teatro, per fruire di inedite proposte culturali, realizzate appositamente per questa iniziativa.

Si va in scena ogni giorno da mezzogiorno in punto con una storia, un racconto, una poesia dedicati a tutti, a partire da oggi, 9 marzo.

I “Racconti in tempo di peste” iniziano oggi e proseguono per cento giorni con un racconto al giorno per comporre un affresco del pensiero. Tra gli artisti e gli intellettuali che hanno aderito al progetto figurano Paolo Graziosi, Maddalena Crippa, Ermanno Bencivenga Piergiorgio Odifreddi, Gabriella Greison, Giuseppe Cederna, Elisabetta Arosio, Michele Sganga, Luigi Marinelli, Massimo Minella.

“Un Decameron contemporaneo. Non teatro in gabbia, in cattività – spiegano Sergio Maifredi, direttore artistico di Teatro Pubblico Ligure e Corrado d’Elia, fondatore della Compagnia Corrado d’Elia – ma racconti nati qui e ora per noi, per Voi; donati da artisti, scrittori, giornalisti, poeti, musicisti. Perché l’arte, la parola, la musica è ciò che ci fa sentire insieme oltre la paura. Un tempo vuoto da riempire di straordinario, di tutto ciò che nella quotidiana fretta poteva apparire inutile”.

In questo momento di Teatri chiusi, di attività culturali costrette alla sospensione, di spettacoli annullati o rimandati a data da destinarsi, Teatro Pubblico Ligure e la Compagnia Corrado d’Elia ribadiscono con questo progetto il ruolo fondamentale di Arte e Cultura come mezzo di reazione al presente e di costruzione del futuro.

“Lo spettacolo dal vivo – dichiarano d’Elia e Maifredi – è, più delle altre arti, incontro, scambio, partecipazione, atto poetico che unisce, avvicina e annulla le distanze. Ed è proprio nella sua continua tensione verso il contatto umano che sta la sua forza vitale e rigeneratrice. È dunque soprattutto in questo momento di crisi che la natura stessa dell’atto teatrale e del nostro essere uomini di teatro che ci spinge a trovare nuove soluzioni, nuovi percorsi che non si arrendano, e anzi ci spingano a reagire, creando nuove forme di incontro, nuovi luoghi e nuove occasioni. Per restare vivi culturalmente e spiritualmente. Per non sommare al danno economico, che inevitabilmente ci troviamo a fronteggiare, un più grave danno culturale.

Come nel Decameron, l’allegra brigata di dieci fra uomini e donne fece dell’isolamento necessario un momento vivo di racconto e di umanità in attesa della rinascita del mondo reale, in cui sono l’arte, la letteratura, la poesia a ricreare la vita, a sconfiggere la paura e in definitiva la peste stessa, così vogliamo oggi un luogo virtuale accessibile a tutti. Con questo spirito è nato un luogo virtuale dove darsi appuntamento ogni giorno, per proseguire a raccontare e ad ascoltare storie.

 

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