Genova. La via crucis dei residenti di Lungomare Canepa non si ferma, anzi: obbligati in casa dalle restrizioni legate al coronavirus, rimangono ancora più esposti alle emissioni legate al traffico di mezzi pesanti della “Gronda a Mare”.
Sull’arteria che in questo ultimo anno e mezzo senza Morandi ha sostituito l’autostrada, il traffico ai tempi della quarantena è diminuito, ma non cessato: a rimanere costante il traffico di mezzi pesanti diretti in porto, che spesso rimangono incolonnati per ore sotto le case, in attesa del proprio turno per entrare in banchina.
A dimostrarlo la centralina Arpal, installata qualche mese fa dopo le pressioni del Comitato Lungomare Canepa, che riunisce i residenti della zona: “La scorsa settimana i valori dei NOx sono rimasti in linea con il valore medio misurato a partire dallo scorso giugno – sottolinea Silvia Giardella, coordinatrice del comitato – con valori rispettivamente di 60, 56, 60, 57 e 65, quando il valore limite di legge è 40”.
Dati che si sono confermati anche nelle scorse giornate: “Questa strada dimostra ancora una volta di minacciare la salute degli abitanti anche a ridotti flussi di traffico, perché è troppp vicina alle abitazioni, deve esserne disposta la copertura”. Una copertura che tutelerebbe tutte quelle persone che oggi sono letteralmente intrappolate in casa, senza via di fuga dall’inquinamento e dallo smog che, come la scienza e la statistica dimostra, miete migliaia di vittime ogni anno. Anche in questo caso servirebbe della responsabilità. Prima.