Genova. Se potessero davvero fotocopiare lo stessi, così come si stanno fotocopiando i palmi delle mani, forse sarebbe tutto più semplice, visto il bisogno assoluto che c’è di personale sanitario, in questo momento. Ma il “gioco” scattato tra alcuni infermieri di un reparto dell’ospedale Galliera è comunque importante, “per il morale della truppa”, per dire a se stessi di non mollare.
Tra turni infiniti e infinite tragedie (ma anche per celebrare quelle guarigioni e dimissioni così fondamentali) alcuni infermieri della seconda principale struttura in città a essere in prima linea sul fronte della battaglia al Coronavirus, da qualche giorno hanno messo in atto una piccola grande idea.
Si chiama #maniintrincea e ricorda un po’ – per gli amanti delle serie tv – una celebre scena di Lost (not Penny’s boat), ma è anche il classico gioco da colletti bianchi, in tempi e luoghi ben meno pesanti di quelli attuali. Gli operatori, nei rari momenti di stacco, hanno iniziato a fotografare e stampare le proprie mani posandole sugli schermi delle fotocopiatrici, scrivendo sopra i fogli stampati i loro nomi o alcuni messaggi di speranza, e affiggendoli alla bacheca del reparto.
L’idea è stata di Luigi Vallone, uno degli infermieri di sala operatoria che, insieme a una trentina di colleghi, da qualche settimana è stato dirottato sulla rianimazione, e ha subito riscosso successo. L’iniziativa, dalla bacheca reale è migrata a quella virtuale, dei social, diffondendosi fra gli operatori della sanità in altri ospedali cittadini. “Siamo un gruppo di strumentisti di sala – racconta un’infermiera Emanuela Mantero – persone che lavorano da anni, e da tempo non ci capitava di fare notti o di imparare cose nuove, oggi grazie ai colleghi più esperti che hanno fatto doppi turni per supportarci e affiancarci siamo autonomi, ma è tutto molto pesante, anche un banale gesto di speranza come può essere un gioco fa tanto per il morale”.
“Speriamo di vedere tante #maniintrincea che si stringono anche in altre città”, dicono gli infermieri dell’ospedale Galliera.