Genova. “Il Governo ha stabilito comportamenti precisi da rispettare. Ora vedremo se sarà il caso di rinforzare i divieti con una scelta più drastica“. Il sindaco Marco Bucci interviene nella querelle social sulla movida in centro storico dove non vengono osservate le normative nazionali di contrasto al coronavirus che impongono un metro di distanza tra le persone. Misura che, invece, obbliga i gestori di discoteche e altri locali a chiudere i battenti.
Così spunta l’idea di affidare alla polizia locale compiti di sorveglianza anche su questi aspetti, oltre che sulle varie ordinanze già in vigore. “La polizia locale certamente potrà aiutare, non solo loro ma tutto il resto delle forze dell’ordine – dice il sindaco -. Penso però che bisogna fidarsi delle persone e le persone saranno in grado di mantenere comportamenti precisi”.
Il tema, ovviamente, infiamma il dibattito online e offline. Ai più giovani che sembrano ignorare il pericolo rispondono gli adulti che li tacciano di essere “irresponsabili”. Ma c’è anche chi nota molte altre incongruenze, a partire dal supermercato fino ai mezzi pubblici: una serie di situazioni in cui sembra impossibile e impraticabile mantenere distanze accettabili senza stravolgere totalmente la vita delle persone. Fatto sta che il divieto esiste e, stando alle parole del sindaco, può essere fatto rispettare usando la forza pubblica.
Sulla difensiva i commercianti che dalla movida nei vicoli traggono vantaggio. “Il senso civico è personale, noi possiamo solo far applicare le norme all’interno dei locali – spiega Marina Porotto che opera in piazza delle Erbe ed è vicepresidente nazionale di Fipa Ascom – Io ho seguito le indicazioni che mi sono state dal governo per la zona in cui lavoro, ho informato correttamente la clientela, ho limitato l’accesso alla toilette ad uno alla volta senza creare coda, ho chiesto al banco di spostarsi per lasciare spazio a chi prendeva ed usciva”.
Difficile, per ora, che si arrivi a qualcosa come una nuova “ordinanza anti movida” per evitare gli assembramenti. “Le regole vanno rispettate sempre, oggi in emergenza come domani, bene i controlli se serviranno davvero a insegnare il senso civico ai frequentatori, nella movida così come nella vita quotidiana”, conclude.