Misure strong

Genova, in tribunale aule chiuse e uffici ‘sbarrati’ dai tavolini

Verso la chiusura degli uffici giudiziari. Udienze solo per arrestati e detenuti

Distanza di un metro e città nuova, gli effetti del decreto coronavirus a Genova

Genova. Aule deserte, uffici fisicamente sbarrati agli avvocati e nessun passaggio di fogli per istanze o altro a mano.

E’ una situazione quasi irreale quella che si respira a palazzo di giustizia a Genova. Mentre ieri sera è stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale il decreto del ministero della Giustizia, che sospende di fatto tutte le udienze non urgenti fino almeno al 3 aprile, in corte d’appello sono riuniti i vertici di Procura e Tribunale che potrebbero decidere a breve ulteriori misure da applicare.

Oggi in tribunale a Genova le uniche udienze che si celebrano sono le direttissime e le udienze di convalide per gli arrestati. Le udienze si svolgono a porte chiuse con accesso consentito solo agli avvocati e alle forze dell’ordine. I giudici hanno deciso di spostare l’aula delle direttissime che si trovava in un’ala chiusa e angusta del palazzo, al quarto piano dove le aule affacciano direttamente sul cortile consentendo una maggiorare areazione.

Quel piano è normalmente dedicato alle udienze del tribunale monocratico che al momento sono appunto sospese.

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Situazione ancora più complessa negli uffici giudiziari: si attende fuori dalla porta degli uffici e solo da lì – a distanza – si possono fare domande agli impiegati del tribunale. Le istanze poi si presentano via Pec e non a mano.

Al nono piano, dove si trovano le cancellerie della Procura, qualcuno ha anche posizionato dei tavolini per impedire fisicamente l’accesso negli uffici.

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