Genova. Dalla Foce al casello dell’Aeroporto in dieci minuti netti. È l’effetto dell’emergenza coronavirus a Genova: niente spostamenti per accompagnare i bimbi a scuola, ricorso sempre più frequente allo smart working per gli impiegati degli uffici e forse la rinuncia (finalmente) agli spostamenti non necessari.
Risultato? Buona parte del traffico mattutino è un lontano ricordo. A dire il vero, la prova su strada l’abbiamo fatta in realtà un po’ dopo l’ora di punta, intorno alle 9.30. Ma lo scenario era quello tipico di un giorno festivo e non certo del secondo lunedì di marzo. Sopraelevata assolutamente scorrevole in entrambe le direzioni, lungomare Canepa e strada Guido Rossa percorribili in scioltezza, nessun ingorgo sulla rampa che porta al casello della A10.
Anche Genova, come le città del Nord Italia, si è parzialmente fermata nelle ultime due settimane e adesso, con l’aggravarsi dell’emergenza, c’è da aspettarsi che lo scenario diventi ancora più desolante. Disastrose le ricadute sull’economia, anche se non mancano gli aspetti positivi: il paesaggio urbano è più vivibile, meno caotico, e l’aria è certamente più pulita. Non tutto il male, insomma, viene per nuocere.
leggi anche

Coronavirus, 112 intasato dalle richieste di informazioni, l’appello ai cittadini: usarlo solo in caso di sintomi

Smart working ma non solo, ecco le richieste dell’Usb funzioni locali per rallentare diffusione coronavirus
