Genova. E’ serrata generalizzata per chiedere dispositivi di protezione individuale e rispetto delle condizioni di sicurezza per tutti i corrieri genovesi.
Questa mattina si erano fermati prima i corrieri Gls, seguiti da Tnt. Nel corso della mattina la protesta si è però estesa alla globalità dei driver di Genova comprendendo anche poi Sda e Dhl. Solo le consegne di Amazon al momento sembrano funzionare regolarmente.
“Il lavoro non riprenderà finché non saranno distribuiti i a tutti i corrieri mascherine, guanti monouso e gel igienizzante, visto che per il lavoro che svolgono la distanza di un metro non può essere rispettata” spiega Giovanni Ciaccio, Uiltrasporti Liguria. E secondo quanto appreso non sarà facile reperire in fretta i dispositivi: “Non si trovano – spiega ancora il sindacalista – ci hanno detto che forse potrebbero arrivare martedì o mercoledì e fino a quel momento le consegne non potranno riprendere”.
“Se non si blocca il trasporto bisogna però garantire che questi lavoratori lavorino in sicurezza. Lavoratori preoccupati e spaventati non tanto per loro stessi ma per le loro famiglie, vivono quotidianamente la paura di portare in casa e ai propri cari il contagio. Se si vuole continuare con le lavorazioni sicuramente c’è bisogno di più tutele anche con modalità operative diverse come la situazione d’emergenza impone” spiegano in una nota Francesco Bottiglieri e Mirko Filippi della Fit Cisl Liguria.
La situazione nelle diverse aziende dal punto di vista delle dotazioni è in ordine sparso. Le dotazioni mancano ai driver di Sda e Gls, mentre ai lavoratori di Dhl, Bartolini e Tnt sono state consegnate: “L’azienda si è mossa abbastanza velocemente a differenza di altre – spiega Marco Gallo, Filt Cgil – ma tra i corrieri prevale una paura del contagio assolutamente giustificata. Per questo lunedì i corrieri Tnt riprenderanno a lavorare ma solo per consegnare beni essenziali soprattutto agli ospedali e agli altri servizi pubblici. Le consegne ai privati saranno rinviate”.
Una scelta che potrebbe essere fatta anche dagli altri driver: “E’ una situazione di confusione e paura del contagio proprio nel momento in cui a causa dei negozi chiusi aumentano notevolmente le richieste di beni da parte dei privati – dice ancora Gallo – Ma in questo momento una risma di carta o un materasso riteniamo possano attendere e come sindacato chiediamo che sia completamente fermata la consegna di beni non essenziali, fino a che l’emergenza non terminerà”.