Genova. “Stamattina abbiamo avuto un calo del 90% sul territorio regionale, 80% se consideriamo Genova che alza un po’ la media. È chiaro che in queste condizioni non possiamo mantenere gli stessi livelli di servizio”. L’assessore Gianni Berrino non usa mezzi termini: il trasporto pubblico andrà ridotto se si vuole evitare che i mezzi continuino a girare vuoti producendo perdite. L’emergenza coronavirus si ripercuote anche sui servizi e agita i sindacati liguri che chiedono alla Regione un “incontro urgentissimo” per impedire alle aziende di operare tagli in libertà.
La questione è già sul tavolo da ieri. Le prime stime di Amt parlavano di un afflusso ridotto del 50%, anche se il dato non era omogeneo in tutte le zone e fasce orarie. Oggi, con la chiusura della maggior parte dei negozi e l’invito del Governo a fermare tutte le attività non necessarie, il centro città si presentava pressoché deserto, con qualche presenza in più giusto nell’ora di punta del mattino. Nel frattempo il servizio è sempre quello feriale che non tiene conto neanche delle scuole chiuse ormai da oltre due settimane. Inevitabile, insomma, che si arrivi a una rimodulazione.
“Non vorremmo ottenere un effetto boomerang, se si riducono le corse a parità di domanda rischiamo episodi di sovraffollamento”, dice preoccupato EdgardoFano, segretario ligure della Faisa-Cisal che insieme alle altre sigle (Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Ugl) ha firmato il documento per chiedere a Toti e Berrino un vertice lampo prima che la sforbiciata al servizio sia cosa fatta. L’ultimo decreto del premier Conte, in effetti, prevede che le Regioni possano riprogrammare l’offerta. “In realtà anche la città metropolitana può intervenire in quanto titolare del contratto di servizio. E poi ora le riunioni non si possono organizzare se non in videoconferenza, e non è semplice”, ribatte Berrino.
Da Amt fanno sapere che non arriveranno decisioni calate dall’alto e che in queste ore sono in corso le riunioni con Comune, Città metropolitana e Regione per arrivare alla quadra. È certo, però, che l’orario non potrà rimanere tale e quale anche perché, con un calo così drastico dell’utenza, viene meno anche la copertura finanziaria garantita dalla vendita dei biglietti che si attesta sul 30%. Una comunicazione ufficiale è attesa per questa sera o al più tardi domani.
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