Genova. Il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto chiamato Cura Italia “per far fronte sul piano sanitario ed economico alla emergenza del Covid 19”. Stando alle prime bozze del provvedimento circolare in queste ore si stabilirebbe che il Capo del Dipartimento della protezione civile acquisirebbe la facoltà di disporre, con proprio decreto, la requisizione in uso o in proprietà, da ogni soggetto pubblico o privato, di presidi sanitari e medico-chirurgici.
Ma la stessa norma non sarebbe meglio specificata per quanto riguarda le strutture, con quindi posti letto e relative terapie intensive. Per questo motivo arrivano appelli ha rafforzare il decreto mettendo sul tavolo la “cura forte”.
“Il governo modifichi il decreto rendendo attuativo il ricorso alla requisizione di tutte le strutture private necessarie per rispondere tempestivamente all’emergenza in atto – è la proposta di Rifondazione Comunista che arriva dalla Lombardia – In questa regione esiste la più alta concentrazione di strutture private del paese, che non hanno bisogno di giorni per essere operative, ma sono già pronte per accogliere i pazienti”.
Secondo il PdRC la situazione in Lombardia sarebbe emblematica: “Si perde tempo in inutili polemiche con la protezione civile sul ricorso ai padiglioni della fiera – scrivono – quando è in atto una corso contro il tempo per allestire posti in terapia intensiva”.