Genova. È corsa folle alle pulizie negli uffici e nei capannoni industriali dopo lo scoppio dell’emergenza coronavirus. A denunciarlo sono i sindacati che lanciano l’allarme sul rischio contagio per gli addetti del settore.
“In questi momenti di grande apprensione le aziende che in passato hanno ridotto il servizio stanno chiedendo alle aziende in appalto e alle cooperative di raddoppiare, se non triplicare il servizio – spiega Silvana Comanducci, segretario regionale della Uiltrasporti Liguria – Se prima non c’erano soldi per le pulizie e le addette e gli addetti delle cooperative o aziende in appalto erano costrette a fare la fame, ora, improvvisamente, i grandi gruppi industria e le banche, in preda all’incubo contagio, trovano le risorse economiche per igienizzare a più non posso i loro edifici”.
E dopo l’emergenza cosa succederà? “Quando il rischio contagio non ci sarà più, probabilmente, le stesse aziende, che oggi chiedono più ore agli addetti alle pulizie, non si ricorderanno del sacrificio che centinaia di donne e di uomini sono stati chiamati a compiere in questi giorni di allerta”, dice Comanducci.
“Chiediamo alle parti datoriali di ristabilire un criterio minimo nel richiedere il servizio offerto dalle aziende in appalto – conclude Comanducci – Oggi le lavoratrici e i lavoratori sono chiamati a dare il massimo, la Uiltrasporti vorrebbe che le ore da dedicare all’igienizzazione degli ambienti non venissero tagliate drasticamente quando l’emergenza sarà passata. Questo per mantenere dignitoso il salario degli addetti, che non sono pedine da muovere a piacimento ma persone, e puliti e sicuri gli ambienti nei luoghi di lavoro”.