Stangata

Coronavirus, l’emergenza brucerà 19 miliardi in un anno: ecco le conseguenze per la Liguria

Se l’emergenza si prolungasse fino a metà giugno, la perdita salirebbe al 2,3% a livello nazionale (oltre 37 miliardi di euro) e all’1,4% a livello ligure

Coronavirus, ristoranti e negozi cinesi chiusi per "ferie"

Genova. Una riduzione del valore aggiunto dell’Italia di quasi 19 miliardi di euro su base annua, pari al -1,2% rispetto al 2019, e dello 0,7% per la Liguria. È questa la stima degli effetti sull’economia dell’emergenza sanitaria legata al coronavirus, in uno scenario nel quale la situazione attuale dovesse protrarsi fino alla fine del mese di aprile. Se l’emergenza si prolungasse fino a metà giugno, la perdita salirebbe al 2,3% a livello nazionale (oltre 37 miliardi di euro) e all’1,4% a livello ligure.

L’analisi effettuata da Unioncamere, in collaborazione con il centro studi delle Camere di commercio “Guglielmo Tagliacarne”, sulla base dei dati al 2 marzo scorso, segnala che, ovviamente, l’impatto sarà più consistente nelle tre regioni maggiormente colpite dall’emergenza (Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna), nelle quali le possibili riduzioni della ricchezza prodotta sarebbero pari o di poco superiori al 2%.

“In questo momento la priorità è combattere il virus, continuare a lavorare e a fare impresa utilizzando al meglio gli strumenti a disposizione e cercare di tornare al più presto alla normalità – dichiara il presidente Luigi Attanasio. Ad esempio, il nostro Punto Impresa Digitale sta progettando in questi giorni un corso online per aiutare le pmi che si sono trovate costrette da un giorno all’altro a organizzare riunioni via Skype, Google meets o altri sistemi di webconference. L’idea è quella di introdurre oggi nelle aziende strumenti di lavoro agile e da remoto che potranno essere utilissimi anche domani, una volta superata l’emergenza. Da un punto di vista più generale, la nostra Camera di Commercio è pronta a fare la propria parte per monitorare la crisi, individuare le misure più idonee e fare sistema con le istituzioni per sostenere le imprese dei settori più colpiti, primi fra tutti turismo ed export”.

Secondo l’analisi, il forte impatto del diffondersi del virus sul turismo in tutte le regioni del Paese rischia di bruciare quasi 4 miliardi di valore aggiunto (-6,3% su base annua) per il calo delle presenze annunciato fino a fine aprile; la perdita di valore aggiunto potrebbe raggiungere i 7,7 miliardi di euro (-12,2%) nel caso l’emergenza attuale andasse avanti ma solo fino a giugno, salvando così le presenze attese nella stagione estiva.

 “Per mitigare le conseguenze di questa crisi – continua Attanasio – non appena terminata l’emergenza dovremo mettere in campo azioni mirate sui turisti italiani per invitarli a passare l’estate a Genova e in Liguria”.

Gli effetti del Covid-19 si potrebbero far sentire anche sulle nostre esportazioni: oltre il 10% delle vendite italiane all’estero, infatti, è diretto proprio verso quei Paesi che, allo stato attuale, hanno imposto maggiori restrizioni alla circolazione delle persone.

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