Genova. I lavoratori dello stabilimento Arcelor Mittal di Cornigliano stanno fermatndo parecchi reparti all’interno dello stabilimento per carenze igienico sanitarie che non offrono sufficienti di garanzie per evitare il contagio da coronavirus. Ieri i sindacati hanno deciso di annullare l’assemblea e lo sciopero, previsti per questa mattina a Genova dopo l’avvio da parte dell’azienda della procedura di cassa integrazione per 130 lavoratori, per senso di responsabilità di fronte all’emergenza sanitaria, ma chiedono che la stessa responsabilità arrivi dall’azienda.
“Questa mattina come delegati stiamo facendo sopralluoghi nei reparti – spiega Stefano Messere, rsu Arcelor Mittal – e stiamo fermando via via tutti i reparti dove mancano le condizioni minime igienico sanitarie, che rispettino quantomeno il decalogo allegato al decreto del Governo. Parliamo del sapone nei bagni e di prodotti per igienizzare le superfici che tocchiamo lavorando, ci basterebbe dell’alcol ma non c’è nemmeno quello”.
Per i lavoratori “’azienda si sta muovendo ma troppo lentamente e chiediamo che il rispetto per la città e la difficile situazione del Paese avvenga anche dentro la fabbrica”. Già fermati i primi tre reparti “ma piano piano li stiamo fermando tutti perché non c’è il sapone da nessuna parte e non ripartiranno finché non saranno ripristinate le condizioni igienico sanitarie” conferma Messere.
Alle 10 intanto in Prefettura si svolgerà l’incontro con il Prefetto Carmen Perrotta in cui i sindacati chiederanno al Governo di far pressioni su Mittal affinché ritiri la procedura.
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