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Coronavirus, la fuga dei turisti in Liguria: in due ore 4mila segnalazioni per autodenunciarsi

Toti: "Sono nostri fratelli che vogliono godersi le bellezze della Liguria, ma devono stare a casa per limitare il contagio"

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Genova. Sono quasi 4mila i turisti del Nord Italia in vacanza in Liguria che si sono autosegnalati alla Regione Liguria. Il dato è stato registrato in sole due ore dall’entrata in vigore dell’ordinanza che impone misure restrittive a chi dal 24 febbraio in poi è arrivato dalle zone rosse individuate dal decreto. A comunicarlo è il presidente della Regione Giovanni Toti durante l’aggiornamento quotidiano sull’emergenza coronavirus.

“Dalle 14 – ha riferito il governatore – sono arrivate 3.400 mail e 500 chiamate. Questo ci dà i volumi delle persone presenti, e parliamo solo delle prime due ore. Non parliamo ovviamente di persone che sono qui per motivi di lavoro, che non devono segnalarsi. Sono nostri fratelli che vogliono godersi le bellezze della Liguria, lo dico per la loro sicurezza e perché il nostro sistema sanitario è basato sulla popolazione ligure e se questa aumenta si avrà un riflesso anche sull’epidemia”.

L’ordinanza, infatti, impone di segnalare la propria presenza ai numeri di telefono 0105488679 o 0105485767 oppure all’indirizzo mail sonoinliguria@regione.liguria.it. A questi turisti si applicano le disposizioni valide per la zona rossa: vietato uscire di casa se non per questioni di lavoro, necessità impellenti o motivi di salute. Fatto salvo, ovviamente, il diritto di tornare al proprio luogo di residenza, possibilità garantita dal decreto stesso.

Nell’ordinanza c’è anche il divieto per gli albergatori di ospitare persone provenienti da quelle zone. “I gruppi organizzati sono andati tutti via dalla Liguria”, ha precisato l’assessore alla protezione civile Giacomo Giampedrone. Al momento non è chiaro quante siano le disdette sugli arrivi programmati.

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