Genova. Guida gli autobus Amt da quindici anni Marcella, fino a un paio di anni nella zona del ponente oggi soprattutto sulle linee collinari da Castelletto a Molassana e, come tanti suoi colleghi, continua a garantire a chi ne ha bisogno il diritto di spostarsi su un mezzo pubblico nonostante l’epidemia in corso. “Faccio quasi sempre il turno del pomeriggio – racconta – e noto nelle nelle prime corse quelle intorno alle 11.30 ci sono ancora molte persone in giro, poi i bus si svuotano”.
Sono persone che vanno a fare la spesa quindi? “Sì – spiega – ma girando sempre sulle stesse linee ormai ho cominciato a monitorare alcuni anziani che conosco: ogni giorno salgono sul bus con il loro piccolo sacchetto della spesa. Non ne vogliono sapere di fare un minimo di scorta e escono probabilmente per passare il tempo, rischiando moltissimo”. Per il resto “ormai sul bus a parte gli anziani ci sono persone soprattutto persone mediamente un po’ problematiche, mentre chi va a lavorare ormai in questo periodo il mezzo pubblico lo evita”.
Alla domanda se ha paura Marcella risponde tranquilla: “Prima non ne avevo ora comincio ad averla anche perché le informazioni che ci arrivano sono spesso contrastanti e incerte. L’altro giorno c’era un utente che si è avvicinato un po’ troppo alla catenella che separa la parte dell’autista e mi è venuta l’ansia: stavo per digli qualcosa quando ho capito che semplicemente e correttamente si stava tenendo a distanza di sicurezza dalle altre persone che erano a bordo”.
Che tipo di dispositivi di protezione e disposizioni avete dall’azienda per tutelarvi? “C’è la catena, il divieto di salire davanti, poi abbiamo un po’ di mascherine e siamo riforniti di igienizzanti. I bus arrivano in rimessa e vengono sanificati. L’azienda sta facendo il possibile per garantire noi e gli utenti ma è ovvio che il rischio resta. Io di mio cerco sempre di areare il mezzo tenendo aperti finestrini e botola”. Qualche lite con chi non vuole rispettare le distante o i divieti? “Per fortuna no, mi pare che le persone ci stiano attente. Solo una volta ho discusso con una persona anziana che voleva che chiudessi la botola perché diceva di avere freddo, per fortuna ha fatto solo poche fermate”.
Un’altra disposizione che può creare discussioni riguarda il numero chiuso sugli autobus che per quanto riguarda i bus piccoli è di 10 persone: “E’ giusto ma è complesso farlo rispettare perché soprattutto nelle linee meno servite ti tocca lasciare la gente alla fermata magari per i successivi 25 minuti e non è semplice farlo capire alle persone. Per fortuna sulle mie linee il problema non si pone quasi mai”