Roma. Per l’emergenza coronavirus “per alcuni investimenti adotteremo il modello del ponte Morandi. Ricordate Genova? Quel modello ci insegna che quando il nostro Paese viene colpito sa rialzarsi, sa fare squadra, sa tornare più forte di prima. Il modello Genova deve diventare il modello Italia”. Sono le parole con cui il premier Giuseppe Conte ha concluso il discorso in cui ha presentato le misure straordinarie contenute nel decreto in vigore da oggi.
“Siamo un Paese forte, che non si arrende. È nel nostro Dna. La sfida del coronavirus non ha colore politico, deve chiamare a raccolta l’intera nazione, è una sfida che ha bisogno dell’impegno di tutti”, dice il primo ministro in un video su Facebook. “Usciremo insieme da questa emergenza. Quando sarà terminata volgeremo lo sguardo indietro e saremo orgogliosi” per come è stata gestita.
Emergenza che da sanitaria sta diventando economica. “Ci stiamo muovendo con la massima celerità e determinazione a tutela dei lavoratori pubblici e privati. È in fase di definizione una norma che prevede la possibilità per uno dei genitori, in caso di chiusura delle scuole, di assentarsi dal lavoro per accudire i figli minorenni. Ne ho già parlato con il Ministro Gualtieri e gli altri competenti”, ha detto il viceministro all’Economia Laura Castelli.
“Sappiamo che la chiusura delle scuole comporta la necessità di riorganizzare la vita familiare. Ho già proposto misure di sostegno e aiuto alle famiglie: sostegno economico per le spese di babysitting e estensione dei congedi parentali per le lavoratrici e i lavoratori. Una particolare attenzione la dobbiamo alle famiglie del personale sanitario che è mobilitato a servizio di tutta la popolazione. Sono certa che sapremo mettere in campo rigore e serietà”, ha spiegato Elena Bonetti, ministro della famiglia.