Genova. Verranno trasferiti in due strutture a Sturla e Quarto i 65 marittimi della Gnv Rhapsody che da mercoledì sono in isolamento sulla nave dopo aver viaggiato tra Genova e Tunisi con un passeggero risultato poi positivo al coronavirus. Le operazioni di trasferimento sono iniziate in pomeriggio e si concluderanno in serata.
L’operazione è gestita dalla Protezione civile regionale in collaborazione con la Prefettura, il Comune di Genova, Usmaf (Uffici di sanità marittima, aerea e di frontiera), Asl3 e Grandi Navi Veloci. Dei membri dell’equipaggio 51 persone andranno nel centro Danilo Ravera di viale Cembrano, una rsa di recentissima costruzione, idonea a ospitare persone in isolamento, dotata di camere con bagno.
I rimanenti 14 membri verranno ospitati invece nell’ex ospedale psichiatrico di Quarto, in appartamenti messi a disposizione dal Comune di Genova (17 in tutto le camere disponibili), nelle palazzine Cdp dove erano stati collocati alcuni sfollati di ponte Morandi. Le persone così sistemate staranno in isolamento fiduciario obbligatorio fino al completamento del periodo di 14 giorni prescritto e già iniziato a bordo.
“È la prima operazione di questo genere che facciamo in Liguria – ha detto l’assessore alla protezione civile Giacomo Giampedrone – a differenza di quanto avvenuto per le comitive di turisti che erano ospitate nelle strutture ricettive del ponente e che sono state riportate direttamente ai loro domicili. In questo caso invece abbiamo a che fare con l’equipaggio di una nave in parte italiano (provenienti da diverse località) in parte straniero. Era impossibile riportarli tutti a casa per concludere il loro periodo di isolamento”.
Le due strutture potranno servire anche in futuro per ospitare altre persone in isolamento o contagiati nel periodo post degenza ospedaliera. Per il resto, aveva spiegato Giampedrone dopo il vertice in prefettura, saranno utilizzati alberghi vuoti. In tutto saranno 120 i posti a Genova e altrettanti per il resto della Liguria divisi tra Levante e Ponente, in apposite strutture.
“Per quanto riguarda l’equipaggio le spese di affitto sono totalmente a carico dell’armatore: se la struttura di viale Cembrano si mostrerà adatta a questa funzione valuteremo se continuare come protezione civile a mantenerla per gestire situazioni di questo tipo. È una prima risposta importante a un problema che oggi riguarda questo equipaggio ma che può diventare un modello per situazioni analoghe che possono verificarsi in qualsiasi momento e in tutta la Liguria”, ha aggiunto Giampedrone.