Genova. Una scelta drastica ma che fa i conti con la realtà drammatica del economia cittadina, gettata nel caos a seguito delle restrizioni imposte dal governo a causa dell’ampliarsi del contagio.
“In questo momento abbiamo preso la decisione di chiudere i nostri locali in piazza delle Erbe – scrive su facebook Marina Porotto, presidente del Civ Piazza delle Erbe – Faccio un sacco di condivisioni, interviste, post, sulla situazione delle imprese in questo momento, la crisi la abbiamo, liquidità neanche a parlarne, siamo un po’ tutti nella bratta, diciamoci la verità”.
Nei giorni scorsi, dopo il decreto che di fatto ha reso tutto il paese zona rossa, per tutta la categoria della ristorazione (ma non solo) si è registrato un ulteriore crollo, dovuto alla mancanza di “bocche da sfamare” e della sospensione della vita notturna della città, decretata dall’obbligo di chiusura alle 18 per i locali.
Misure dettate dall’emergenza sanitaria, che hanno lasciato poca scelta per chi, soprattutto la sera, trovava la sua ragion d’essere proprio nella vita sociale fuori casa. La speranza è quella poter tamponare in qualche modo: “Siccome continuo ad essere una persona super positiva – scrive Porotto – che di arrendersi non vuol proprio sentir parlare, direi che guardo il lato positivo.
Gli elementi positivi ai tempi del coronavirus? Ferie continuative, questa parola sconosciuta di cui avevo solo sentito parlare”.