Ceranesi. Il Comitato Ceranesi cittadini attivi inviato via pec al Prefetto di Genova e al presidente di Città Metropolitana una richiesta di considerare per il periodo dell’emergenza COVID-19 la possibilità di azzerare i confini comunali per Ceranesi – ed eventualmente per altri comuni nella stessa situazione.
Ceranesi ha all’attivo in questo momento – spiega in comitato in una nota – “un solo supermercato e pochissime botteghe di frazione, ma per la maggior parte dei cittadini queste realtà commerciali sono difficili o impossibili da raggiungere, a causa della natura geografica del territorio comunale o delle strade di campagna alternative. La chiusura della strada provinciale 4 rende obbligato infatti o il passaggio su stradine che non possono sostenere un traffico intensivo (come Via Marseno, che nelle ultime piogge è stata interrotta in più occasioni a causa di frane) o l’attraversamento di Campomorone e di Pontedecimo per andare e tornare da località Santa Marta, dove si trova il supermercato”.
La situazione è “particolarmente complessa per le frazioni come Livellato e Geo, per le quali è molto più vicino l’Ipercoop presso il Centro Commerciale l’Aquilone piuttosto che attraversare tutto il territorio comunale per raggiungere Santa Marta”.
Data la situazione molto precaria, i cittadini di Ceranesi si domandano “se sia possibile recarsi a fare la spesa nel luogo più vicino alla propria abitazione, muniti di autocertificazione, senza rischiare di incorrere in una sanzione o in una denuncia, in particolare dopo l’annuncio del Presidente del Consiglio dei Ministri dell’inasprimento delle multe per chi non rispetta il lockdown”.
Malgrado le rassicurazioni del Comune di Ceranesi di una deroga non scritta tra il Comune stesso, il Comune di Campomorone e il Municipio V Valpolcevera, il Comitato chiede che “si valuti una sospensione di questi confini, per il tempo delle norme di emergenza per il virus COVID-19, in modo che i cittadini possano recarsi a Campomorone o sul territorio di Genova a fare la spesa in maniera responsabile e con il minor numero di spostamenti”.
“Viene infatti da chiedersi – conclude il comitato – se sia meglio recarsi in un supermercato dove fare tutta la spesa necessaria a un nucleo familiare o in quattro o cinque negozi diversi dove trovare le stesse merci”.