Genova. Un vademecum per indicare ai clinici gli strumenti terapeutici migliori per la cura delle persone con malattia da COVI-19. A metterlo a punto, sulla base dei pochi dati disponibili in letteratura, è la Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali (Simit), che avverte, per venire fuori dall’emergenza “serviranno almeno 3 mesi dal momento dell’applicazione di determinate regole”. Dall’inizio dell’emergenza, la Simit sta coordinando centinaia di specialisti per cercare di ottenere successo nella ricerca e nella sperimentazione.
E il frutto di questo lavoro è sul vademecum, ora disponibile sul sito online della società scientifica e che verrà continuamente aggiornato. Dal farmaco per artrite Tocilizumab, al farmaco sperimentale ad azione antivirale Remdesivir, il documento indica quali utilizzare nei diversi stadi della malattia e con quale posologia rispetto alla tipologia di pazienti.
A metterlo a punto 46 specialisti provenienti dai principali ospedali lombardi. “Poiché, ad oggi – dichiara il presidente Simit Marcello Tavio – non esiste nessuna molecola registrata per il trattamento di infezioni da Covid-19 e i dati disponibili in letteratura sono pochi, il Vademecum rappresenta un prezioso strumento di supporto per quanto riguarda nuovi protocolli terapeutici per trattamenti che prevedono l’uso di vecchi e nuovi farmaci”. Per poter dare un contributo fattivo nel promuovere la ricerca, la Simit ha lanciato un appello per una raccolta fondi.
Quanto ai tempi dell’emergenza, “la nostra speranza è che di questo virus ci si possa liberare in non più di 3 mesi dal momento dell’applicazione di determinate regole. Non sarà una cosa breve – sottolinea Tavio. – Credo che sia giusto dire agli italiani che ne verremo fuori, ma, allo stesso tempo, non illudiamoci, perché non sappiamo dare ora una data”.