Genova. “I contagi cresceranno esponenzialmente”. L’aveva detto ieri il presidente ligure Giovanni Toti e i numeri gli stanno dando ragione. Ad oggi sono 62i casi positivi al nuovo coronavirus.
I morti salgono a sei con il decesso della sorella del sanremese deceduto ieri, ricoverato per una perforazione intestinale ma risultato positivo al coronavirus: anche la donna, malata di polmonite, è risultata positiva al test.
Gli ospedalizzati sono 40, di cui sei in terapia intensiva, gli altri 14 pazienti sono domiciliati. Dieci persone sono ricoverate al San Martino (cinque in rianimazione) e due al Galliera. A Genova anche un egiziano arrivato dalla Lombardia per lavoro che si è presentato al pronto soccorso dichiarando di non avere avuto contatti con persone infette. Al momento sono in corso i test sugli operatori sanitari che lo hanno soccorso. A Rapallo positiva una donna originaria di Pavia, già in isolamento preventivo. Primo caso anche a Chiavari.
Le persone in sorveglianza attiva sono 573, la maggior parte nell’imperiese (126) e nel Savonese (277). Sono questi gli ultimi dati diffusi da Regione Liguria in collaborazione con Alisa.
“Il virus circola tra di noi. Possiamo cercare di mitigare il contagio ma il contenimento è sostanzialmente fallito – ammette il governatore Giovanni Toti -. Stiamo predisponendo l’aumento dei posti letto in terapia intensiva, strutture adatte all’emergenza se e quando arriverà”.
Poi una risposta alle polemiche sull’interruzione dei pronto soccorso in ospedali come il Micone di Sestri Ponente e l’Evangelico di Voltri: “Tra i possibili contagi, se la malattia esploderà anche da noi, come prevedono i nostri esperti, ci saranno anche genitori, nonni, figli e nipoti. Quello che stiamo facendo è per il bene di tutti, non per una categoria astratta. Se non sarà così torneremo al più presto al regime ordinario e tireremo un sospiro di sollievo”.