Genova. Mancano le mascherine per i medici? In Liguria arrivano dalla Cina. “Gli spedizionieri del porto di Genova e alcune aziende che commerciano regolarmente con quel paese ci stanno aiutando ad avere una catena logistica che consenta di avere un rifornimento in proprio, senza aspettare il Governo”. Ad annunciarlo è il presidente ligure Giovanni Toti durante il punto stampa quotidiano sull’emergenza coronavirus: oltre al carico orientale è in arrivo un’altra partita dalla Sardegna.
Le consegne sono previste tra domani e mercoledì. A Genova arriverà via nave dalla Cina una fornitura di un milione di mascherine FFP2 e FPP3, le più rare e necessarie negli ospedali perché sono le uniche in grado di schermare realmente dal virus le persone sane. Dunque è anche grazie alla solidarietà dei cinesi che la Liguria riuscirà ad avere un po’ di ossigeno nelle prossime ore, che saranno critiche soprattutto per i professionisti della sanità alle prese con una drammatica carenza di dispositivi di protezione individuale, tra cui le tute monouso e i guanti in gomma.
Non solo: la prossima settimana, aggiunge Toti, “ci attrezzeremo per costruire una rete di approvvigionamento e di produzione ligure almeno per le mascherine chirurgiche, che sono quelle meno utili, ma serviranno comunque ad allargare la cerchia”. I dispositivi confluiranno tutti in un magazzino centrale, allestito e gestito dalla protezione civile, e saranno distribuiti in ordine di priorità ai reparti ospedalieri “di frontiera” (terapia intensiva e malattie infettive), poi via via al resto delle strutture sanitarie, alle pubbliche assistenze e ad altre realtà che le stanno chiedendo a gran voce. “In queste ore siamo in grado a malapena di darle a chi è in prima linea nella lotta al coronavirus”, aggiunge Toti.
“Ma la mascherina non sia un pretesto”, chiarisce il governatore di fronte alle istanze di molte categorie economiche supportate ora dal nuovo decreto del Governo che impone di adottare protezioni sui luoghi di lavoro. “La mascherina non può essere una coperta di Linus, questo paese non è in grado neanche di distribuirle a chi ne ha bisogno per entrare in una sala con pazienti in rianimazione. La mascherina chirurgica protegge gli altri da noi e non noi dagli altri. Lavarsi le mani è l’unica profilassi corretta”.
La Regione continua a insistere con il Governo, il dipartimento nazionale guidato da Borrelli e il commissario straordinario Arcuri: “No, non abbiamo avuto rassicurazioni – insiste Toti -. Ma siamo in costante contatto con Roma. Non abbiamo mai fatto polemica, non la faremo stasera. Purtroppo il mondo è grande e il mercato delle mascherine è complicato”. In arrivo dalla capitale anche altri 10 respiratori, mentre 5 sono arrivati già oggi, apparecchiature indispensabili per i pazienti più gravi.