Genova. Ci sono anche le palazzine Cdp nell’ex ospedale psichiatrico di Quarto tra le strutture individuate dalla protezione civile regionale per ricoverare le persone che dovranno passare il periodo di quarantena a Genova in caso di contatto con pazienti positivi al coronavirus, ma anche i contagiati dimessi dagli ospedali una volta terminato il percorso di cura. Una necessità che finora non si era mai manifestata, ma che è diventata impellente dopo la vicenda dei 65 marittimi in isolamento a bordo della Gnv Rhapsody, dove tra il 26 e il 27 febbraio è passato un tunisino poi risultato contagiato.
La questione era al centro di un vertice a Genova con tutti i prefetti liguri, il sindaco Marco Bucci e l’assessore regionale alla protezione civile Giacomo Giampedrone che spiega: “Si ragiona soprattutto di strutture private, alberghi vuoti in cui collocare personale sanitario dedicato e rsa. Nel pomeriggio chiuderemo anche il percorso dei marittimi”.
E sarà proprio in una residenza per anziani di viale Cembrano che sarà trasferita la maggior parte dei membri dell’equipaggio della Gnv Rhapsody, rimasti bloccati a bordo della nave ormeggiata ai cantieri San Giorgio nell’area delle riparazioni. Si tratta del centro Danilo Ravera, un complesso di recentissima costruzione concepito per la cura dei malati di Alzheimer.
In tutto si punta a individuare 120 posti letto a Genova, 60 a levante e 60 a ponente. Ma dovranno essere appartamenti con caratteristiche ben precise: possibilità di isolare completamente l’edificio, finestre per areare le stanze senza aria condizionata, camere singole con bagno privato e servizio interno di lavanderia.
L’rsa che ospiterà i marittimi è in grado di accogliere 56 persone “e mi pare possa avere un ragionamento di lungo periodo”, dice Giampedrone. Altri 17 posti saranno ricavati nelle palazzine Cdp a Quarto, le stesse dove si sono trasferiti alcuni sfollati di ponte Morandi. Per il resto si cercheranno hotel da adibire completamente allo scopo. “Saranno in pratica piccoli ospedali”, commenta Bucci.
In ogni caso si tratterà di edifici “non in centro, in zone dove non ci sono grandi flussi di persone”, conferma il sindaco. La ragione la spiega l’assessore Giampedrone: “È più consono per non dare l’immagine di pullman che arrivano con persone in tuta, vogliamo evitare la psicosi collettiva. Ma ci vuole anche centro civico, non si tratta di appestati, chiediamo di avere rispetto per le persone”.