Genova. Dopo la protesta della settimana scorsa sussistono rallentamenti nelle consegne da parte dei corrieri, ma non in tutta le aziende sono state fatte le stesse scelte: molto dipende da un lato dalla capacità dell’azienda stessa di ottemperare alle più che legittime richieste dei lavoratori circa i dispositivi di protezione, dall’altra dalla presenza o meno dei sindacati che tutela all’interno delle aziende i lavoratori che considerano comunque troppo rischioso fare consegne in questa fase di picco del contagio.
E così questa mattina i corrieri Tnt sono usciti a lavorare ma non tutti e soprattutto non con tutte le merci: “La maggior parte dei corrieri ha deciso di uscire solo per consegne improrogabili come le forniture a famarci e ospedali e i beni alimentari spiega Marco Gallo, Filt Cgil – quindi per ciascuno di loro il numero di consegne è risultato fortemente ridotto. La stessa situazione si è verificata anche in Sda e in Gls”.
Diversa la scelta dei corrieri di Bartolini e di quelli di Dhl che sono usciti con tutta la merce. Regolari anche le consegne di Amazon.
“La tendenza a fare uscite limitate ai beni di prima necessità – chiarisce Gallo – durerà anche nei prossimi giorni e fino a cessata emergenza”.