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Coronavirus, bonus spesa per 30mila genovesi: da venerdì la domanda online, ecco come farla

Priorità a chi non percepisce reddito di cittadinanza o altre forme di sostegno, ma saranno considerati anche minorenni e disabili. Piciocchi: "Dal 7 aprile i primi voucher"

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Genova. Priorità a chi non percepisce alcun tipo di sostegno pubblico, ma si terrà conto anche del numero di minorenni in famiglia e della eventuale presenza di disabili. Il Comune di Genova ha definito i criteri per l’erogazione dei buoni spesa da 100 euro a persona finanziati dalla protezione civile nazionale per i cittadini in difficoltà economica a causa dell’emergenza coronavirus.

L’avviso è stato pubblicato online, le domande si potranno inoltrare solo per via telematica a partire da venerdì 3 aprile e ci sarà tempo fino alle 24 di lunedì 6 aprile. “Siamo in attesa di stampare i buoni e di organizzare il sistema di distribuzione, che dovrà avvenire in più punti per evitare il più possibile gli assembramenti. L’obiettivo – spiega l’assessore al bilancio Pietro Piciocchi – è iniziare a distribuire i primi voucher già martedì 7 aprile“.

Per ottenere il bonus bisogna essere residenti nel Comune di Genova e la composizione del nucleo familiare deve corrispondere ai residenti dell’indirizzo segnato. Nel modulo bisogna auto-dichiarare (quindi non c’è bisogno di allegare attestazioni) di essere in difficoltà nell’acquisto di generi alimentari e di prima necessità a causa di una riduzione o perdita delle entrate in famiglia. Viene richiesto di specificare il numero di componenti del nucleo, quello dei minorenni e quello delle persone con disabilità. Se si percepisce un altro sostegno al reddito (come cassa integrazione, Naspi, reddito o pensione di cittadinanza, bonus da 600 euro) è necessario indicarlo.

“Abbiamo messo a punto un sistema informatico di elaborazione dei dati che processerà le domande e ci consentirà di avere subito una graduatoria – spiega Piciocchi -. Si baserà tutto su un’autocertificazione, poi ci saranno controlli a campione in base all’anagrafica”. Il reddito di cittadinanza non sarà di per sé causa di esclusione, ma in cima alla classifica ci saranno le famiglie che non dispongono di alcuna assistenza economica, come prevede l’ordinanza della protezione civile nazionale. “Poi saranno considerate le persone con disabilità nel nucleo, il numero di minorenni, e infine verranno tutti gli altri. L’obiettivo è raggiungere circa 30mila persone”, conferma l’assessore.

Alle famiglie destinatarie della misura saranno erogati 100 euro per ogni componente del nucleo. Il Comune non consegnerà contanti né carte prepagate, ma buoni spesa cartacei di 20 euro ciascuno spendibili in 350 esercizi commerciali convenzionati tra supermercati della grande distribuzione e negozi di alimentari in tutti i quartieri genovesi. Gli anziani soli e le persone più a rischio potranno usufruire, come avviene già adesso, della consegna a domicilio della spesa. “Stiamo lavorando per estendere la convenzione – aggiunge Piciocchi – quindi le attività che vorranno aggiungersi potranno farlo in seguito”.

Negli ultimi giorni Tursi ha operato a braccetto con le associazioni del terzo settore per riuscire a intercettare le fasce più deboli ed emarginate già destinatarie dei servizi sociali del Comune, in tutto circa 3-4mila persone che saranno invitate e aiutate nella compilazione della domanda e che probabilmente hanno già tutti i requisiti per accedere. “In questo modo aiuteremo 30mila persone e forse qualcuno di più grazie a uno sconto che siamo riusciti a ottenere dal nostro provider – commenta il sindaco Marco Bucci -. È il 5% dei genovesi, una cifra significativa, se avessimo avuto più soldi ne avremmo aiutati di più”.

Chiunque abbia difficoltà a compilare la domanda on line potrà rivolgersi telefonicamente al numero 010 5574500 o alle associazioni del Terzo Settore che saranno indicate sul sito del Comune, le quali potranno inviare la domanda al posto del richiedente.

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