Genova. L’emergenza coronavirus non ferma i lavori nel cantiere del nuovo ponte sul Polcevera a Genova che nelle scorse ore ha raggiunto un altro importante traguardo simbolico. Ma in un cantiere che nei momenti di picco ospita anche mille lavoratori, considerando anche l’indotto, le nuove disposizioni del Governo non possono passare inosservate.
“La risposta è sì: ci saranno effetti sul cantiere”, ammette Roberto Carpaneto, amministratore delegato di Rina Consulting che ha in mano la direzione dei lavori e quindi deve occuparsi anche degli aspetti di sicurezza sanitaria nel mezzo di un’emergenza nazionale. Il decreto è stato preso in carico: “In queste ore abbiamo diverse riunioni con le autorità competenti, stiamo pensando a misure preventive da adottare in cantiere e sono già state predisposte azioni”.
Ad esempio? “Il censimento della provenienza personale dei lavoratori e la misurazione della temperatura corporea di tutti coloro che entrano in cantiere. Abbiamo già applicato una totale limitazione delle visite in cantiere che prima potevano essere fatte anche dai lavoratori non strettamente implicati nei lavori.
Le operazioni però “vanno avanti a pieno ritmo”, assicura il consorzio PerGenova in una nota, pur “nel rispetto delle precauzioni e delle misure di sicurezza per i lavoratori”. Insomma, il virus non ferma i lavori del ponte. Ma quello di Genova potrebbe diventare molto presto un cantiere blindato. Ancor più di quanto già non fosse.