Genova. Non ci sono soltanto le imprese e le partite iva a soffrire per il lockdown nazionale legato all’emergenza Coronavirus. Tra le realtà che rischiano di avere ripercussioni economiche pesanti ci sono anche alcune aziende pubbliche, a partire dalla partecipata del trasporto comunale Amt. Corse tagliate, ma soprattutto un 80% di passeggeri, e quindi di biglietti, e abbonamenti mensili, in meno, a fronte di un servizio che è stato tagliato a grandi linee solo per metà. Ma non solo: si pensi ai teatri, serrati ormai da oltre un mese.
“Sarei un irresponsabile se non fossi preoccupato perché la situazione è oggettivamente molto difficile – dice l’assessore al Bilancio del Comune di Genova Pietro Piciocchi – Amt è una società che in questo momento sta subendo delle perdite molto consistenti, che ha attivato procedure cassa integrazione del personale in esubero, e nonostante questo sta continuando a garantire il servizio, ma io sono preoccupato non solo per Amt ma anche per altri enti ai quali il Comune contribuisce in maniera consistente”.
Il riferimento è al mondo dei teatri, dal Carlo Felice, al Nazionale, alle altre strutture culturali cittadine che percepiscono fondi dal Comune. “So che quando arriverà il momento dell’equilibrio di bilancio nel mese di luglio – spiega l’assessore – quando la legge ci chiama a verificare come stia andando l’anno, come stiano andando i conti delle nostre partecipate e trovare le necessarie eventuali contromisure, probabilmente dovremo andare a trovare le risorse per coprire delle perdite che temo importanti”.
“Cercheremo di affrontare tutto con determinazione – conclude Piciocchi – ma è davvero importante il supporto che dovrà dare lo stato perché questo è un problema che non riguarda solo le partecipate del Comune di Genova ma tutto il comparto nazionale delle amministrazioni”.